Non ho mai amato Capodanno, lo ripeto ogni anno. Quell’obbligo al divertimento e all’eccesso mi è sempre stato stretto – anche quando avevo l’età giusta per feste e veglioni – a tal punto che negli ultimi anni ho scelto di fare viaggi o andare a dormire come se fosse una sera normale.
Amo le tradizioni e mi piace che durante le Feste natalizie i gesti si ripetano uguali di anno in anno. Così ho iniziato a creare i biglietti con i buoni propositi, che Il Maritino ed io ogni anno compiliamo e lasciamo per tutto l’anno in un barattolo in attesa di aprirli il 31 dicembre successivo per scoprire se li abbiamo rispettati.
Quest’anno il nostro Capodanno sarà fuoriporta – così abbiamo risolto la serata, basta scendere in paese a vedere i fuochi d’artificio -, ma i Capodanni 2013 e 2012 si sono svolti a casa nostra con parenti e amici stretti. Se i primi anni di matrimonio mi ritrovavo con moltissimi invitati, a spignattare per giorni e pulire per altrettanti giorni, le ultime due serate sono state all’insegna di “ognuno porta qualcosa” e questo escamotage mi ha permesso di godermi la festa e potermi occupare dei dettagli che amo: la scelta dei colori, le idee per la tavola dei bambini, e la realizzazione di segnaposto e centrotavola, la mise en place.
Nei nostri viaggi invernali in Costa Azzurra abbiamo scoperto una tradizione francese, che mi pare un rito benaugurante più dello champagne a mezzanotte: il pranzo del 1° gennaio. Così, da qualche anno ne ho fatto una mia declinazione: il brunch del primo giorno dell’anno, con dolce e salato, per augurare a me stessa e alla mia piccola famigliola un buon inizio d’anno.
Non mi resta che augurarvi uno spelndido Capodanno, con tutta la felicità e l’amore che desiderate.
ARRIVEDERCI AL 2014!
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Buon anno, Cri, di cuore!
Buon anno a te, Federica! <3