Come fare una trasferta di lavoro senza figli

trasferta-di-lavoro
Credis: anitab0000

Prima o poi capita a tutti di dover fare una trasferta di lavoro, breve o lunga, per aggiornamento o per un evento, un meeting, un colloquio. Anche alle mamme. E poco importa se l’assenza della mamma da casa implica un’organizzazione familiare degna di una partita a tetris.

Adesso mi parlerete di parità, di genitori che si sostituiscono l’un l’altro e di padri che sono assolutamente in grado di mandare avanti la baracca da soli. Vero, tutto vero, non siamo indispensabili ma nella maggior parte dei casi noi mamme siamo quelle che trascorrono più ore al giorno con i bambini, che si occupano di gestire corsi, attività e feste di compleanno. Siamo noi quelle che più spesso consolano i bambini quando cadono al parco e quando hanno le prime delusioni. Inutile negarlo: nella mia famiglia l’assenza del papà è tollerabile – anche se complicatissima da gestire -, mentre l’assenza della mamma provoca scompensi a tutti. Il mio lavoro da freelance mi porta spesso ad avere orari non canonici e a viaggiare, quindi so di cosa parlo :-).

Pianificare la trasferta

Se anche a casa vostra è complesso gestire la vostra assenza, verificate se è possibile andare e tornare in giornata. Oggi, con i treni ad alta velocità, è possibile percorrere lunghe distanze in poche ore. Quando sono stata a Firenze per il Pitti Bimbo, per esempio, sono partita al mattino e rientrata a casa la sera tardi, ma in questo modo sono riuscita ad esserci a colazione e durante la vestizione del mattino.

Se non si può far rientro in serata, o se la vostra trasferta comprende anche una cena di gala, prenotatevi l’albergo con serenità e poi organizzate gli spostamenti dei bambini con un po’ di anticipo, in modo da trovare l’aiuto da parte di amici e parenti. Chiedete alle persone con cui i bambini stanno volentieri se se ne possono occupare quel giorno. Se nessuno è disponibile e il vostro compagno non può approfittare della vostra assenza per prendersi mezza giornata per stare con i figli, chiedete ai genitori dei compagni di scuola dei vostri figli. Potrebbe essere l’occasione per loro per trascorrere, finalmente, un pomeriggio a casa dell’amichetto con cui non hanno mai avuto modo di vedersi fuori da scuola.

Chiedete a un nonno o al papà di andare a prendere i bambini a casa dell’amico e, se non volete ricevere una telefonata nel bel mezzo della riunione in cui vi si chiede quale sia l’indirizzo preciso, lasciate a chi se ne occupa il numero di telefono del genitore a cui avete affidato i vostri figli.

E non dimenticatevi di lasciare a scuola la delega al ritiro dei bambini, se è la prima volta che questa persona prende i vostri figli.

 

Spiegate ai bambini dove andate, cosa farete e quanto tempo starete via. Sparire senza spiegazioni non è consigliabile anche se i bambini sono molto piccoli.

Lasciare a casa i sensi di colpa

State solo per fare un viaggio di lavoro. Nessun senso di colpa, dunque, perché questo periodo di lontananza da casa aiuterà tutti – voi per prime – a prendersi una pausa e a rivedere comportamenti che fanno parte della routine. Se nell’albergo che avete prenotato c’è una SPA o una palestra, fateci un salto, assaporando la solitudine e l’assenza dei bambini che vi chiamano 300 volte all’ora. Godetevela. Anche se siete via per lavoro, anche se siete stanche e stressate. Fatevi una bella dormita rigenerante e al rientro a casa sarete finalmente di nuovo felicissime di riabbracciare la vostra famiglia e passare del tempo a giocare con i bambini.

 

E voi, come affrontate le trasferte di lavoro?

0
(Visited 119 times, 1 visits today)

Leave A Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.