Quando rimango da sola con le bambine, con mio marito lontano, anche le cose più semplici mi pesano. Anche se, a dirla tutta, questi giorni “for women only” mi piacciono sempre di più, man mano che le mie figlie crescono.
Come sempre, quando si riflette su qualcosa, ci si attira l’oggetto del proprio riflettere: quando volevo un bambino mi sembrava che tutto il mondo fosse incinta, quando volevo cambiare lavoro incontravo solo persone che ci erano riuscite e così via. Non che ora desideri diventare una mamma single, anzi ;-).
Rifletto, dicevo, sulla difficoltà di fare tutto da sola, di prendere decisioni e fare scelte senza condividere la responsabilità con nessuno, sulla profondità che il rapporto una mamma/un bambino assume quando si è sempre e solo in due.
Chiacchieravo con una mamma che vive questa situazione sulla sua pelle e mi rendevo conto di come le diverse esperienze ci portano a sviluappare rapporti diversi. Nella mia famiglia, si vive con serenità e naturalezza il distacco; è capitato che le bambine, o una sola di loro, andassero al mare con i nonni, che io stessi via due o tre giorni e che il papà fosse in trasferta. Certo, quando siamo tutti insieme è meglio, ma cerchiamo di rendere normali le assenze di un membro della famiglia. Sembrerà una banalità, ma siamo in 4. Parlando con questa mamma, mi sono resa conto che la sua prospettiva è ben diversa: se il suo bimbo è via, lei resta da sola, cosa mai capitata dalla nascita. Non c’è come sempre un modo “giusto” e loro fanno bene ad affrontare la quotidianità come meglio li fa stare, ma ho percepito nelle sue parole tutta la difficoltà e l’orgoglio del cavarsela sempre da sola.
Provo da sempre una profonda stima per chi si gestisce figli e casa da sola e mi rendo conto che non so se ne avrei la forza. Credo che, anche dopo averne parlato con donne sole con figli, che le difficoltà più grandi siano la solitudine e la paura di non essere adeguata al ruolo.
Oltre alla stanchezza psicologica, c’è una capacità organizzativa per incastrare impegni di lavoro, dei bimbi e di casa che secondo me deve essere sovraumana.
Detto questo, non voglio fare di tutta l’erba un fascio e credo che chi sceglie di diventare mamma senza un compagno abbia la strada più spianata rispetto a chi si trova da sola dopo aver fatto progetti di famiglia insieme ad un’altra persona. Io, che sono sempre stata così determinata nel desierare di diventare madre in giovane età, credo che se non avessi trovato Il Maritino, avrei fatto un pensierino ad affrontare questa esperienza da sola.
Un discorso più complesso è quello di genitori che si separano, situazione che penso metta a dura prova l’equilibrio di tutti, bambini compresi. Lo sforzo di gestione e organizzazione si somma in questi casi alla complessità emotiva del momento e a tutto ciò che ne consegue.
I momenti brutti però passano e anche la situazione più ingarbugliata prima o poi si semplifica. O forse alla fine ci si fa l’abitudine…
Mamme single, io vi stimo :-)!
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