Mercoledì pomeriggio, ore 16.15: “Ciao a tutti Colleghi d’Ufficio Perfetti, ci vediamo venerdì.”
“Venerdì? Perchè domani sei DI NUOVO assente?” chiede La Collega Più Perfetta-delle-Perfette.
“Tutti i giovedì sono in maternità. Mi han rifiutato il part-time, ti ricordi? E mi han detto che l’unica soluzione sarebbe stata questa, ti ricordi?”
“Ah”. Sorrisetti malcelati. Sguardi di commiserazione e invidia. Sottotitolo: “Lei sta di nuovo a casa a fare un cazzo mentre noi veniamo a lavorare tutti i giorni.”
Domani le propongo se vuole fare cambio per un giorno, vediamo se ne esce viva!
(Visited 31 times, 1 visits today)
AAh! Gli sguardi di commiserazione sono sempre troppi quando si è mamme.
Intanto tu hai il tuo giorno libero e lro no!
Me li immagino questi colleghi, magari sopratutto colleghe…, perchè mi ricordano i miei: probabilmente non hanno mai visto un bambino a meno di 100 metri di distanza, sospettano che per te la maternità sia una scusa per uscire prima dall’ufficio con destinazione estetista e non sospettano lontanamente cosa sia una sala d’attesa di un pediatra zeppo di bambini sotto i due anni…. Un giorno forse assaggeranno cosa voglia dire l’abbinata madre + lavoratrice, gli orari rigidi da rispettare e una febbre improvvisa, le incombenze di tutti i giorni sommatete agli impegni lavorativi e forse la tua uscita del giovedì non sembrerà loro così fuori luogo.
lasciamo perdere il discorso part-time…e anche le colleghe perfettine che sono tutto tranne quello…. 😛
Che cosa intendete per perfettine? Che non si lamentano mai? Che sono sempre in ordine o sempre presenti sul lavoro? Che criticano gli altri?
Basta con il vittimismo, ognuno fa quello che può e al (suo) meglio e il parere degli altri può interessare ma non influenzare i propri comportamenti.
Se ognuna di noi è consapevole di questo e coltiva la propria autostima questi discorsi perdono di importanza, non siete d’accordo? 🙂
@anonimo: perfettine nel senso che sembra che i destini dell’azienda dipendano da loro, tacco 12 e trucco perfetto! Per quanto l’autostima possa essere coltivata e per quanto si possa fare del proprio meglio, è evidente che la resa lavorativa di una mamma di due figlie di 3 e 1 anno sia minore in termini di ore di quella di una single. e’ evidente, e ne ho già parlato, che i sensi di colpa ci siano anche nei confronti dell’azienda. belle parole, le tue, ma nei fatti gli sguardi e i continui ammiccamenti minano anche la più tosta delle donna. e non c’entra il vittimismo, se non posto qui quello che mi passa per la testa, dove lo devo fare?
Non era un attacco a te, il mio, era un invito a non dare peso ai commenti altrui, forte della tua consapevolezza di fare il meglio che puoi a casa e sul lavoro.
E’ evidente che sei stanca e provata, forse stai sommando troppe attività mentre la tua vita reale di tutti i giorni ti impegna molto.
Anche questa non è una critica, mi domando soltanto se non hai, forse, un po’ troppa “carne al fuoco”.
Come dici tu due bimbe di tre e un anno, il lavoro e la casa, se non hai una colf che ti sollevi dalle incombenze domestiche in modo esaustivo, sono un impegno considerevole.
Poi ognuno di noi conosce i suoi limiti e le sue forse e tu di certo ti sai dosare al meglio.
Il fatto che tu abbia inteso il mio commento come polemico mi fa pensare che tu sia un po’ affaticata, tutto qui.
Auguri!
@Anonimo, quando dici “non facciamo vittimismo” mi fai capire che hai inteso il mio post come un’autocommiserazione. E questo non voleva essere… Più che affaticata sono frustrata a livello lavorativo perchè stufa di essere giudicata solo per il numero di ore in cui scaldo la scrivania. Stufa di un lavoro in cui non mi riconosco e che non mi da nulla, se non lo stipendio a fine mese. Ma il mio atteggiamento è tutt’altro che passivo: sto smuovendo le montagne per smarcarmi da questa situazione e per costruire il “mio altro”. Sono suscettibile alle critiche perchè sto facendo tutto questo per farcela e sto faticando tantissimo. Ma, come molte prima di me, ce la farò!
E, al colmo della sfiga, ho pure la colf con la polmonite!!!
Beh, la colf è già un aiuto che non tutte hannno! 😉
Scusa ma in queste circostanze mi fa più pena lei con la polmonite di te alle prese con le bimbe, le faccio i miei auguri di pronta guarigione perchè con la polmonite, purtroppo, non si scherza.
Auguri naturalmente anche a te affinchè la costruzione del tuo “altro” abbia successo!
@Anonimo, non oso neanche paragonarmi alla signora che mi aiuta. Prima o poi scriverò un post sulla situazione di questa Mamma Coraggio… La differenza che abbiamo sta proprio nella possibilità di scegliere il mio futuro che mi contraddistingue. Mi reputo stra-fortunata… E per la cronaca stiamo facendo di tutto perchè sia curata al meglio. Nei confronti dei rumeni, infatti, c’è un atteggiamento spesso negligente da parte di medici e personale sanitario, purtroppo!
Quanto ti capisco.
Dove lavoro io avere figli è visto come un handicap, e io ne ho due.
Al primo colloqui mi hanno subito detto che non si accettano part-time e che si fanno solo contratti a tempo pieno (+ 30 minuti non retribuiti ogni giorno a recupero delle pause che si fanno durante la giornata).
Ho resistito due anni così poi sono andata dalla mia capa (single e senza figli), le ho detto che non riuscivo ad andare più avanti e le ho chiesto di poter convertire tutte le ore di straordinario (che sono tra le 20 e le 40 ore ogni mese) in recuperi programmati e fissi tutte le settimane.
Così adesso tutti i martedì e giovedì faccio 6h e mezzo filate (la mezz’ora in più non te la tolgono mica!) fino alle 14,30 e poi torno a casa dai miei piccoli.
Scalo 4 ore a settimana.
Ci ho perso economicamente ma non ti dico quanto ci ho guadagnato in qualità di vita domestica.
Non immagini neanche le occhiatacce e e i pettegolezzi a cui ho dato vita.
A tutte loro auguro di essere presto mamme, forse gli si aprirà la mente…
Io sono con te