Ci sono passioni che nascono all’improvviso, per una serie di combinazioni che si vanno a incasellare in un modo che non ti saresti mai aspettata. Erano anni che a casa nostra le discussioni calcistiche avevano rovinato il clima di tifo che mi aveva accompagnata per tutta l’infanzia. Quando si tifa per Inter e Juventus è difficile riuscire a mantenere vivo in entrambi quell’ardore agonistico che mi sarebbe piaciuto che le bambine provassero.
L’occasione per tifare la stessa squadra, in uno sport lontano dal calcio e dagli interessi che lo avvelenano, ci è arrivata per Caso: ci sono stati regalati 4 biglietti per assistere, nel parterre, ad una partita del campionato A2 di basket, della squadra della mia città, la PMS Manital Torino.
Quella sera, vedere il palazzetto dello sport giallo e blu, sentire i cori e trovare molte famiglie come noi, con i bambini che correvano intorno al campo, con i giocatori che al termine della partita si fermavano a scambiare parole e concedere foto e autografi ai più piccoli, è stato toccante. Il clima di festa che si respira è andato a toccare quelle corde profonde e sopite di passione sportiva che da tempo aspettavano di poter riesplodere nella gioia per un canestro, nell’abbraccio per un match vinto.
Quell’appuntamento della domenica alle 18 è diventato irrinunciabile e porta con sé dei riti che si ripetono sempre uguali: arriviamo un’ora prima, ci godiamo i giochi al parchetto che a quell’ora si spopola di bambini, entriamo e prendiamo i pop-corn per le piccole. Ormai conosciamo i nostri vicini di posto, le principesse giocano con i bimbi che incontrano ogni domenica e poi via, presentazione delle squadre, inno nazionale – che cantiamo insieme a squarciagola – e inizia il tifo appassionato per la nostra squadra. Sofia in braccio a papà e Cecilia in braccio a me. Tutte e due rigorosamente con t-shirt e sciarpa con il toro. I cori della curva vengono cantati dalle bambine anche in macchina, durante la settimana e appena possiamo ci sfidiamo a canestri, divisi in due squadre. L’estate scorsa siamo arrivati a giocarci a canestro il lavaggio dei piatti dopo la cena!
È magnifico poter creare dei ricordi che sia noi adulti che le bambine ci porteremo per sempre nel cuore. Ogni tanto questi ricordi, che inevitabilmente perderanno i contorni e si sbiadiranno con il passare degli anni, hanno bisogno di un rinforzo per restare vivi e scaldare il cuore. I ricordi della vita con i bambini possono essere archiviati, condivisi e conservati in un’app, KinderDiario, che permette di fissare momenti quotidiani che domani, quando i figli saranno cresciuto, diventeranno perle preziose.
Con KinderDiario si possono:
- creare album per ognuno dei propri figli, taggando in ogni foto che viene caricata ognuno di loro,
- caricare anche contenuti audio, video e note di testo,
- condividere con amici e parenti le singole foto,
- condividere su Facebook i contenuti,
- accumulare punti per richiedere il fotolibro, le cartoline, il calendario con le proprie immagini,
- aggiungere commenti ai contenuti che si caricano, in modo da arricchire il ricordo visivo con aneddoti, riportare citazioni buffe del linguaggio dei bambini, appuntare note importanti.
Usare la app è facile e divertente. Per mostrare le foto ai bambini, è presente la modalità BabySafe, che consente ai piccoli di sfogliare gli album con slideshow, senza poter modificare e godendosi lo spettacolo delle proprie immagini. Per uscire da questa modalità viene richiesto il codice che quindi richiede l’intervento di un adulto. Sofia e Cecilia amano questa possibilità.
E voi come archiviate i vostri ricordi più dolci?
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