Scoprire la Gallura: Sagra del Bovino di Calangianus in Sardegna

Sardegna non è solo mare, lo dico e lo ripeto a chiunque mi chieda informazioni sul mio posto del cuore.
Forse i Sardi non saranno d’accordo con me… Per noi turisti le sagre estive sono uno dei pochissimi modi per scoprire tradizioni, folklore e paesi arroccati nell’entroterra della Sardegna. A fine luglio a Calangianus, paese adagiato ai piedi del Monte Limbara a una manciata di chilometri da Tempio Pausania, si svolge ogni anno la Sagra del Bovino. Non avevo mai avuto la fortuna di vivere l’organizzazione di una festa locale “dal dietro le quinte”, ma l’estate scorsa ho accolto con entusiasmo l’invito di Daniele Un Sardo in giro a trascorrere tre giorni a Calangianus. Le bambine ed io abbiamo imparato a preparare dolci tipici, conosciuto da vicino l’allevamento dei bovini galluresi, seguito le fasi di allestimento della sagra, visitato con guide d’eccezione il centro storico di Calangianus e il museo del sughero, assaggiato prelibatezze locali, ma soprattutto abbiamo vissuto la coinvolgente accoglienza degli abitanti di Calangianus. Sotto la scorza un po’ ruvida, si nascondono cuori grandi, strabordanti di generosità. Questo è l’aspetto che più amo della Sardegna e dei Sardi.

La Sagra del Bovino di Calangianus

Si svolge ogni anno a fine luglio ed è diventato appuntamento immancabile per la mia famiglia. L’Associazione Amichi di La Graiglia trasforma la grande piazza di Calangianus in un’accogliente e colorata sagra, in cui griglia meravigliose bistecche, salsicce e fa cuocere per 24 ore 4 bovini interi. La Sagra del Bovino è una sagra di quelle vere, in cui le persone del paese sono coinvolte con l’obiettivo di far conoscere le proprie eccellenze. La preparazione di quest’evento comporta un impegno per tutto l’anno, tra riunioni, organizzazione, allevamento dei bovini che vengono serviti quella sera, allestimento, disallestimento.
Abbiamo assistito a tutte le fasi clou della Sagra. È stato emozionante vedere i membri dell’associazione passare una notte a vegliare il fuoco che stava cuocendo i bovini, osservarli mentre sorridenti e amichevoli con turisti e sardi grigliavano la carne, riempivano vassoi, si occupavano di far passare la sfilata dei gruppi folkloristici per le strade del paese.
La Sagra del Bovino di Calangianus inizia con l’esibizione di maschere tipiche del carnevale, che provengono da diverse zone della Sardegna: lo scorso anno c’erano i Boes e i Merdules di Ottana (Nuoro), Is Cerbus di Sinnai (Cagliari), S’Urtzu e sa Mamulada di Seui (Ogliastra), Lu Rizzatu e La Mascara Gadduresa di Calangianus (Olbia-Tempio).

Per tutta la giornata è possibile visitare il museo del sughero e il museo di arte diocesana, con le guide.
Al termine della sfilata, viene aperto l’accesso alle tavolate e inizia l’allegra serata della sagra. Il menu in genere prevede: bovino cotto intero per circa 20 ore, salsiccia, bistecca, hamburger, pecorino, pomodoro, pane e un dolcetto sardo; vino rosso a volontà.
La serata prosegue con concerti in piazza e lungo le strade del centro storico e bancarelle di artigianato. I negozi restano aperti, per una notte bianca indimenticabile.

Le cose da fare e scoprire a Calangianus

  • A Calangianus, in piena Gallura, abbiamo potuto visitare gli allevamenti di bovini Charolaise e Limousine. Questa rimane una delle eccellenze del nord Sardegna, che è sconosciuta ai più – ed è il motivo per il quale la sagra del Bovino di Calangianus è nata molti anni fa. Abbiamo visitato l’azienda di Daria Pittorru, reduce dalla vincita di tutti i premi all’ultimo concorso nazionale. Abbiamo anche potuto vedere da vicino i bovini che Pier Franco Decandia seleziona per gli allevamenti della zona.
  • Nel comune di Calangianus sorge un sito archeologico importante, la Tomba dei Giganti di Pascaredda. La magia di questo luogo, circondato da una sughereta, vi lascerà senza parole. Io mi sono lasciata trasportare dalle parole dell’archeologa Letizia Fraschini che ci ha accompagnato in quest’avventura.
  • Il centro storico di Calangianus merita una visita: la Chiesa di Santa Giusta e la Chiesa dell’Ex Convento dei Frati Cappuccini, esempi mirabili di arte settecentesca.
  • Il museo del sughero, nel quale vedrete la lavorazione del sughero dalla raccolta alla creazione di un tappo. Abbiamo imparato parecchio anche sulle qualità di sughero e di tappi che si trovano in commercio. Per un’appassionata di vini come me è stato come essere in un negozio di caramelle 🙂 .
  • Le cantine che producono il Vermentino di Gallura, la prima DOCG in Sardegna, ma non solo. Ho avuto modo di bere, a Calanginus, ottime etichette di Nebbiolo dei colli del Limbara, frutto di innesti di vitigni piemontesi sull’affascinante Monte Limbara, alle cui pendici sorge Calangianus.
  • Un pranzo o una cena al Tirabusciò, il ristorante di Antonio Fele nel quale abbiamo gustato i piatti tipici della tradizione gallurese: tra gli altri, i ravioli galluresi, il porceddu e una selezione di salumi e formaggi da lasciare a bocca aperta.
  • Se volete comprare dolci sardi fatti dalle mani di chi ve li vende, con dentro la storia di una famiglia e le tradizioni tramandate da generazioni, il posto per voi è il Panificio Pasella.
  • Vi consiglio di provare anche la gastronomia Lu Rutiglu, magari facendo come noi e andando a gustarvi le leccornie in un angolo di mondo solo per voi, vicino a una delle Chiese campestri del territorio, al fresco del boschetto.

Ci sono moltissime altre attività da scoprire nell’entroterra del nord della Sardegna: scopri qui le attività della Gallura e non solo da fare con i bambini.

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