Non è vero che nessuno può amare un luogo come chi ci è nato e cresciuto. Anzi, la scintilla che ho visto negli occhi di Angelo e Daniela, che hanno deciso di vivere una terra a cui non appartengono, consapevolmente, con immani rinunce, spesso non c’è in chi con quel luogo ha un legame di sangue. La Val Germanasca, in provincia di Torino, è il loro luogo d’elezione, che hanno scelto per trovare la strada e crescere i figli. Il loro sogno è valorizzare un territorio che è ancora troppo nascosto, che persino tra i Torinesi è sconosciuto ai più.
Il Circolo Borgata Granero
Il Circolo Borgata Granero sorge in frazione Granero, a Perrero, a pochissimi chilometri da Prali. Per chi mi segue sui social questo paese non è sconosciuto: è l’ultima mia scoperta, grazie alla mia amica, ed è il posto che mi ha permesso di fare pace con la montagna, dopo anni di rifiuto totale per colpa di parenti che Monicelli definirebbe “serpenti”. Insomma, territorio che sto scoprendo, tra soleggiate piste da sci, ghiacciati laghi d’alta quota, misteriose miniere e rigeneranti weekend.
Ma qui, in Borgata Granero, il tempo sembra fermo a un’epoca lontana, in cui la natura detta i ritmi di vita e le persone si prendono ancora il tempo di chiacchierare, raccontando e tramandando leggende e tradizioni della valle, in cui i sapori si mescolano tra tradizione e innovazione.
“Se puoi immaginarlo, puoi farlo” diceva il visionario Walt Disney: questa frase mi è tornata in mente durante tutta la giornata, mentre Angelo ci raccontava del nuovo prodotto vegano che sta per lanciare, nato da sperimentazioni con fiori locali, mentre ascoltavo delle ricerche all’archivio storico della Curia di Torino per scoprire quale fosse la qualità di grano che i monaci benedettini insediati in loco coltivavano mille anni fa e che è tornata nella crostata da sogno che stavo addentando, mentre mi inerpicavo per le curve della panoramica strada che porta fin lassù. L’hanno immaginato, il loro sogno, lo modellano ogni giorno, dandogli forme sempre nuove.
Se vi aspettate un normale pasto in un locale di montagna, beh, dimenticatelo. Per prima cosa, vi sentirete come se Angelo e Daniela vi stessero ospitando a casa loro, tra sorrisi, chiacchiere e gentilezza, in un’atmosfera calda e rilassata. Il Circolo è affacciato sulla valle e da qui – se non capiterete in una terribile giornata uggiosa di pioggia come è successo a me – vi sembrerà di far parte di quella natura ancora così incontaminata. Ma anche questo non è il punto principale di questo ristorante, che non definirei nemmeno “Family friendly” e vi spiego perché: se invitati a cena da amici, vi verrebbe da dire se quella serata è stata o meno Family friendly? Ecco, lo stesso vale qui. Non c’è nulla di più a misura di bambino, infatti, che avere un’intera borgata di montagna a propria disposizione, una borgata abitata da 6 persone (4 delle quali appartenenti alla famiglia di Angelo e Daniela). Non c’è niente di più stimolante per i bambini, a tavola, che poter riscoprire i sapori semplici di una volta, con quel po’ di sperimentazione che rende i piatti unici, mai assaggiati prima. Il menù varia secondo l’ispirazione del cuoco, Angelo, e a seconda dei prodotti che la montagna offre. Dall’antipasto al dolce, una carrellata di sapori di montagna resi delicati dai contrasti con erbe aromatiche, fiori e macerati insoliti. Insolita, è quest’esperienza al Circolo Borgata Granero, arricchente come un viaggio nel tempo e nello spazio, rilassante per lo spirito come una giornata di sole, misteriosa come il racconto di un’antica leggenda.
Il menu del Circolo Borgata Granero
Come vi dicevo non c’è un menu, ma la fantasia di Angelo lo fa variare ogni giorno. Noi abbiamo mangiato:
- lardo con miele e pepe macinato
- salame di montagna
- frittata con bagna caoda, patate e peperoni
- tortino di polenta ripieno di toma di capra e ricoperto da speck, con fiori edibili e noci
- pappardelle bianche e verdi con ragù e salsiccia
- filetto di maiale al caffè, cotto nella birra, con patate arrosto con timo serpillo cotte alla maniera di una volta
- crostata con farina ottenuta dal grano di qualità dei monaci benedettini dell’anno Mille (non ne ricordo il nome) e marmellata di mele fatta in casa
- zuccherini alcoolici a 10 gusti diversi.
Sono tornata a casa con la voglia di ripartire presto, scoprire ancora di più sull’enigmatica val Germanasca, mettere in pratica almeno qualcuno dei segreti culinari che Angelo ci ha rivelato.
Spero che il nostro ospite non si offenda se vi svelo quello meno scontato, da ricevere a 1130 m di altitudine:
Come rendere più fresco il sapore della pasta allo scoglio
Sbucciate un limone non trattato, facendo attenzione a prendere solo la parte gialla. Fate essiccare la buccia di limone. Grattugiatela e aggiungetela al sale grosso. Quando fate bollire l’acqua per la pasta che condirete con il sugo allo scoglio, salatela con il sale grosso al limone. In questo modo la pasta acquisirà un fresco sapore di limone, che farà risaltare ancor di più il sugo allo scoglio.
Questo è uno dei segreti di Angelo!
Come trovare il Circolo Borgata Granero
Borgata Granero 7, 10060 Perrero (Torino)
Per prenotazioni, telefonate con anticipo al 334 748 8601
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/pg/circoloborgatagranero
Profilo Instagram: @circolo_borgata_granero