Proteggere i ragazzi dai bulli

Proteggere i ragazzi dai bulli

Proteggere i ragazzi dai bulli è un casino. Ho tenuto pochi giorni fa una lezione agli alunni della scuola media che frequentano il mio corso di blog sul tema del bullismo. E mi sono trovata nella difficoltà di chiedere loro: “come vi comportereste se vi capitasse di essere vittima di un bullo?”. Come dei piccoli automi addestrati mi ha risposto in coro: “ne parlerei con mamma e papà”. Ho capito in quell’istante che tutto ciò che mi ero preparata da suggerire era una grande stronzata. Nessuno di loro avrebbe mai parlato di un problema del genere con i genitori, come mi hanno confessato qualche minuto dopo. “Se mia mamma andasse a parlare con i professori, peggiorerebbe solo la situazione”, “mi vergognerei a dire ai miei che qualcuno mi prende in giro”.

Così ho improvvisato, sono andata su un terreno inesplorato: come supportare quei ragazzi dando loro strumenti per, da un lato, difendersi dai bulli e, dall’altro, non trasformarsi in bulli senza neppure rendersene conto? La soluzione mi è venuta dalla mia esperienza di mamma, da quello che sto cercando di insegnare a mia figlia: gli amici sono fatti per sorreggersi a vicenda, per proteggersi e fare squadra.

“Ragazzi, chi non difende un compagno da un bullo, chi sta zitto e chi ride è più stronzo del bullo. Aiutatevi, fate rete e difendetevi gli uni con gli altri. Isolate il bullo e vi accorgerete che è il più sfigato tra tutti voi.”

Proteggere i ragazzi dai bulli per i genitori risulta spesso impossibile. A 12 o 13 anni gli adolescenti smettono di parlare con i genitori e cercano di risolversi i problemi da soli. Quello che possiamo fare è lavorare d’anticipo, insegnando ai bambini molto più piccoli il valore di un’amicizia, il potere di una mano tesa verso gli altri. Durante l’adolescenza la freccia è già stata scoccata dal nostro arco e noi possiamo solo più osservarla e fare il tifo per lei.

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