Dello spettacolo offerto da questa sagra della salsiccia in diretta tv non direi più di tanto. Tanti ne stanno scrivendo in queste ore e penso che il piattume della prima serata si sia fatto sentire senza bisogno di ulteriori commenti.
Quindi, oggi mi occuperei dei look, i migliori e i peggiori, della prima serata del Festival di Sanremo 2015.
Gli outfit migliori
La palma del migliore va a Tiziano Ferro – non solo per il look ma anche per la performance. Elegante come si conviene sul palco dell’Ariston, impeccabile nel suo doppiopetto slim. Bello, sempre più bello ogni anno che passa.
Al secondo posto della mia personale classifica Malika Ayane, che sfoggia sempre uno stile del tutto personale e a la page, senza cadere nei diktat della moda e reinterpretando le tendenze con grinta. Mi sono innamorata dei suoi capelli e del taglio dell’abito. Peccato per il reggiseno a balconcino che faceva capolino attraverso il tessuto lucido del vestito.
Terzo gradino del podio per Grazia Di Michele, che per duettare con Platinette ha indossato un vestito da sera nero e bianco, elegante e di classe. Spalle scoperte e guanti lunghi per completare il look da gran soirée.
Nel limbo lascio Nek, dall’alto della sua sempre maggiore figaggine, ma che non mi ha convinta: ‘sta maglietta con il collo ampio, senza cuciture, mi è parsa un po’ eccessiva per il palco di Sanremo. A sua discolpa possiamo dire che se uno nasce sfigatello, deve giocare a fare il rocker per diventare più cool. Forse.
E adesso vengono le note dolenti. I look delle tre vallette – perché co-conduttrici non sono certo, ma vallette tra l’imbalsamato e il balbettante -, che in tre modi diversi rappresentano il peggio della moda del festival.
La spagnola fidanzata di Raoul Bova è spagnola, appunto. Come è fastidioso leggere due volte “spagnola” nella stessa frase, cocì è urticante vedere la modella con indosso 3 abiti che rappresentano la “spagnolità” rappresentata nel modo più stereotipato che vi venga in mente. Cambio d’abito=lasciare tutti senza parole stupendoli. Nessuno stupore, però, se gli abiti sono uno la copia dell’altro, effetto Barbie magia di corrida.
Passiamo ora alla cantante salentina Emma, che tra le sue caratteristiche non ha di certo la raffinatezza. È una ragazza verace, con una voce importante e un portamento mascolino e duro, bellissima nei lineamenti del viso e nelle forme del corpo. Bene, perché farle indossare un abito pseudo-sposa, caro il mio Francesco Scognamiglio (lo stilista che l’ha vestita)? Del secondo abito non direi nulla, perché si commenta da sé: quanto meno fine abbia mai visto indossato da lei.
Passiamo ora ad Arisa, che tutto avrei visto fare ma non presentare. Comunque, torniamo ai look. Il suo stilista, abituato a vestire Belen (è colui che ha disegnato il sobrio abito del suo matrimonio), pensava che la forza di gravità non avrebbe influito sulle tette della cantante/valletta, che invece da comune mortale ne subisce la forza. Il risultato non è stato dei migliori.
Ed ora parliamo di accostamenti di colore. Chiara, amore mio, sei già migliorata tanto, ma forse nessuno ti ha detto che chi ha i capelli rossi deve fare un po’ attenzione ai colori che indossa. E, sempre forse, non hai notato che hai la carnagione chiarissima. Giallo? Giallo? Un bellissimo abito di Stella Mc Cartney, giovane e sexy, ma giallo. Perché?
Infine, occupiamoci di un caso umano. Un uomo che stava per morire soffocato cantando sul palco dell’Ariston (pensate come si sarebbero impennati gli ascolti :-)): Albano. Mentre cantava con Romina, in quella storica reunion che ci ha riportati tutti agli anni Ottanta, ho pensato al pinguino che rischiava di morire soffocato in Happy Feet, il guru Adone. Non vi pare ci sia una forte somiglianza?
0