L’indice di Apgar viene assegnato ad ogni neonato subito dopo la nascita ed è volto valutarne la vitalità e l’efficienza delle funzioni vitali primarie.
L’indice si basa su cinque parametri, ognuno dei quali viene valutato da un minimo di 0 a un massimo di 2. Quindi, il “voto” massimo è 10.
Parametro | 0 punti | 1 punto | 2 punti |
Battito cardiaco: | assente | < 100 bpm | > 100 bpm |
Respirazione: | assente | debole o irregolare | vigorosa con pianto |
Tono Muscolare: | assente (atonia) | flessione accennata | movimenti attivi |
Riflessi: (risposta al catetere nasofaringeo) |
assente | scarsa | starnuto, pianto vivace, tosse |
Colore della pelle: | cianotico o pallido | estremità cianotiche | normale* |
Il test è pianificato in tre tempi, a 1, 5 e 10 minuti dalla nascita. Se il neonato “prende” dal 7 in sù è considerato nella norma, tra il 4 e 6 sono considerati moderatamente a rischio, sotto il 4 vanno monitorati costantemente.
L’indice di Apgar deriva il proprio nome dalla sua inventrice, l’anestesista ostetrica Virginia Apgar. Fu una delle prime anestesiste ad effettuare alle partorienti l’epidurale anziché l’anestesia totale, per far sì che la mamma potesse essere presente alla nascita del proprio bambino. E stiamo parlando dei primissimi anni Cinquanta! Poi si dedicò allo studio delle tecniche di rianimazione dei neonati che ne avevano bisogno. Capì che ai bambini non venivano prestate le giuste attenzioni e che queste mancanze potevano causare la morte di molti neonati. Così inventò l’indice per valutare lo stato di salute dei neonati secondo i 5 parametri vitali.
* Fonte Wikipedia
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