La Rete che ci salva

Una rete. Ecco quello che risolve i nostri problemi, o che semplicemente ci rende la vita più facile.
L’avevano capito i nostri bisnonni. La famigli allargata serviva proprio a questo. Niente baby-sitter da 1000 euro al mese, niente asili nidi con liste d’attesa chilometriche e niente panico al mattino quando scopri che tuo figlio scotta. “Sarà un po’ accaldato per via del letto”. Ma non riesci ad ingannare neanche te stessa. Ha la febbre. E adesso, come si fa? Chiedere al Maritino di restare a casa, neanche a parlarne. Ha 1000 appuntamenti e l’economia italiana rischierebbe un tracollo – che in questo momento fa ancora più ridere – se non si presentasse al lavoro. Che fare?
Stai rischiando il licenziamento, sei stata a casa un giorno sì e l’altro no per due settimane. Non puoi telefonare dicendo che tuo figlio si è di nuovo ammalato. Già, perchè da settembre ha avuto, nell’ordine: una tonsillite, due influenze intestinali, il morbillo – no questo è troppo, solo mia figlia è riuscita a prenderselo!!! – e una bronchite asmatica. E siamo solo a metà novembre!
Così, tenti di contattare la baby-sitter pregandola di salvarti. E lei, proprio oggi, aveva l’appuntamento per quella visita da quello specialista che – ti ricordi, no? – aveva prenotato 18 mesi fa, quando tuo figlio non era ancora nato. Ma vive dai medici?
Detto ciò, ti rimane solo l’ipotesi di mandare tuo figlio, malatissimo, al nido, fingendo di non accorgerti che non sta in piedi e che scotta.
Ma non ne hai il cuore. E comunque non ci crederebbe nessuno.
E allora?
Poi ti si accende la lampadina. Ed è sempre lì che torni. La Tua Rete. Di Salvezza.
In genere è formata da Amiche, quelle con la A maiuscola, La Nonna e La Prozia. Sai che qualcuna di loro ti aiuterà. Sai che anche questa volta ce la farai. Troverai qualche anima pia che ti salverà dal baratro offrendosi di tenerti il bambino e permettendoti di non perdere il lavoro. Non oggi, perlomeno.
La Rete è la moderna famiglia patriarcale. Si basa non solo su legami di sangue, ma anche di affetto. Se sei normodotata in fatto di vita sociale, sicuramente hai qualcuno che, almeno una volta, ti ha detto “se hai bisogno con i bambini, non ti fare problemi a chiedermi”.
Bene, mamme, dobbiamo solo imparare a chiedere!

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3 Comments

  1. mogliemammadonna 19 Nov 2011 at 12:11

    Hai ragione ma io faccio tanta fatica a chiedere, ho sempre paura di essere un peso e creare problemi.
    Però tre giorni fa l’ho fatto.
    Mi chiama la scuola dicendomi che Pilo non si sente bene e devo andare a prenderlo. Ero al lavoro e ho chiesto giusto il tempo di andarlo a prenderlo e portarlo da… panico, non sapevo chi chiamare.
    Poi alla terza telefonata ho trovato a chi affidarlo.
    Tutto di corsa ma alla fine ho salvato figlio e lavoro!

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  2. Marina 19 Nov 2011 at 18:02

    Ho vissuto anche io queste situazioni… la differenza enorme la fanno gli aiuti familiari, senza i nonni o un altro valido appoggio il lavoro diventa un incubo, sopratutto si si hanno orari rigidi e se l’azienda non contempla il part-time. La mia baby sitter è sempre stata affidabile al mille per mille ma, appunto, anche lei faceva affidamento sulle nonne!

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  3. Cento per cento Mamma 19 Nov 2011 at 20:35

    Ragazze, capisco perfettamente la difficoltà ad ammettere che da sole non ce la facciamo. Ogni tanto però le persone che ci stanno intorno non aspettano altro che poter trascorrere qualche ora coi nostri pargoli e la nostra richiesta d’aiuto è ciò che desiderano. Come si suol dire, due piccioni con una fava ;-)!!!

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