La prevenzione salva la Vita

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Poi di colpo sei mamma. E la tua vita è quella di un’altra, è un susseguirsi di impegni e di attività di cui fino a quel momento ignoravi l’esistenza: dalla doppia coda per avere il codice fiscale del neonato fino alla pulizia del cordone ombelicale, le tue giornate scorrono via veloci come il vento. Non ti accorgi che passano i giorni, e poi i mesi, e poi gli anni. La resilienza che dimostri è stupefacente e ti porta a modificare le tue priorità e le tue esigenze sulla base del tornado che è piombato sulla tua vita. Di alcune cose che prima erano importanti non ti importa più nulla, di altri aspetti prima secondari non puoi più fare a meno. L’unica attività che compi per te stessa è dormire, ogni volta che puoi. La doccia è diventato un lusso, una cena seduta a tavola con il tuo compagno un evento.

Poi la situazione si appiana, ma la tua presenza è sempre necessaria e scontata. Tu sei la mamma e ci devi essere. Tutto vero, tutto sacrosanto. Ma tu, dove sei finita? Da quanto tempo non ti concedi un massaggio rilassante? Quand’è stata l’ultima volta che hai fatto la tinta? Ma non solo, anche la tua salute è stata messa in un cantuccio dal parto in poi. È straniante pensare che il tuo corpo, sotto osservazione in ogni suo aspetto per nove mesi durante la gravidanza, con la nascita di tuo figlio venga messo a tacere, in un angolino, sostituito dall’attenzione spasmodica nei confronti di quella personcina appena arrivata.

Ora tocca a me fare outing – e spiegarvi il perché di questa riflessione. Mi vergogno ad ammettere che, da 7 anni a questa parte, io ho smesso di fare i controlli preventivi per il tumore. Sono andata ben oltre il trascurare il mio aspetto, quindi, ho trascurato qualcosa che mi ha esposta al rischio di ammalarmi e – perché no – morire. Sono stata fortunata, non fare prevenzione è un gesto così irresponsabile nei confronti di me stessa che non saprei a cos’altro paragonarlo. Mettermi in secondo piano, davanti alla missione di essere madre, è un atto sbagliato anche nei confronti delle mie figlie per due motivi: in primo luogo perché le ho messe a rischio di dover rinunciare alla propria mamma e in seconda analisi perché non ho trasmesso loro l’importanza di mettere se stesse al centro, di prendersi cura del proprio corpo e del proprio cuore come donne.

Dal tumore al seno oggi guarisce, grazie alla ricerca scientifica in questo campo, circa il 90% delle donne a cui la malattia viene diagnosticata in fase iniziale. Basta una mammografia per scoprire se si ha un tumore. Io ora l’ho prenotata, proprio mentre scrivevo quest’articolo, e prestissimo la farò. Inoltre, mi voglio fare testimonial di un’iniziativa importante in questo campo:

Lines e la Fondazione Umberto Veronesi si sono alleate per donare minuti alla ricerca scientifica sul tumore al seno. In concreto, il progetto Pink is Good ha l’obiettivo di finanziare borse di ricerca di giovani medici e scienziati specializzati nel tumore al seno. Noi donne, da parte nostra, dobbiamo impegnarci con noi stesse e con i nostri figli a fare la mammografia, a fare prevenzione con costanza. E, comprando gli assorbenti Lines, si possono donare minuti di ricerca alla Fondazione Veronesi (2 minuti di ricerca per ogni pacco di Lines è, 2 minuti di ricerca per ogni pacco doppio di Lines Seta Ultra e di Lines Petalo Blu, 1 minuti di ricerca per ogni pacco standard di Lines Seta Ultra e di Lines Petalo Blu). Sul sito, fino al 30 giugno, è possibile inserire il codice della confezione per donare minuti e seguire il contatore che misura i minuti donati fino a quel momento.

Prendiamoci cura di noi stesse, non lasciamo strada al cancro.

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