Vicine anche da lontano

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Cazzarola se è difficile lasciarli andare. Sulla carta l’autonomia delle mie figlie è l’obiettivo da raggiungere con ogni mezzo, la mèta auspicata di tutta un’educazione.

Ma poi quando, a conti fatti, per le scelte che hai fatto fino ad ora, ti trovi a stare 5 giorni lontano da tua figlia di 5 anni, è complicato. No, non va al mare con i nonni. Va in gita con la scuola. Per 5 giorni. In un luogo distante 350 km da qui.

Lei è così forte, così risoluta e così felice di partire da essere contagiosa. E noi seguiamo con trasporto ed entusiasmo questa sua voglia di scoprire il mondo senza di noi. Più la partenza si avvicina e più, come dice la mia amica, “il cordone tira”. Leggo la circolare con le cose da mettere in valigia e piango. Non di tristezza, di emozione. Perché mi fido ciecamente delle persone a cui l’affido, perché so che sarà un’esperienza formativa, un’occasione per cavarsela da sola, per stringere amicizie eterne e iniziare a respirare aria diversa da quella di casa sua. Annusare la libertà fa bene a qualsiasi età, avere ricordi meravigliosi di momenti passati senza mamma e papà è importante.

Ma cazzo quanto è difficile! Lasciarla andare, immaginare che in quei 5 giorni sei fuori dalla sua vita quotidiana, sapere che se la cava anche senza di te… È struggente. È il più grande amore della tua vita, e sta iniziando a volare da sola.

È tutto quello che credo di poterle dare:

Concederle di potersi dimenticare di me quando sta bene, senza sentirsi in torto.
Sapere che siamo unite da qualcosa di così forte e necessario da essere invisibile.
Come aria.

Come aria – Machedavvero

 

Siamo stati molto criticati per aver scelto di mandarla in gita (“non è mica obbligatorio andare via così da piccoli, i bambini crescono bene lo stesso”). Certo, se ne può fare a meno, ma visto che abbiamo – noi e lei – questa magnifica esperienza di crescita, perché non approfittarne?

Tanto noi ci siamo, l’una per l’altra, anche se fisicamente siamo lontane. E sarà così per sempre, ovunque lei decida di voler vivere la SUA vita.

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6 Comments

  1. Barbara 2 Apr 2014 at 11:38

    Credo che sarà una bellissima esperienza, in altri paesi d’Europa è normale e anche i bambini più piccoli di cinque anni dormono fuori. Forse il cordone ombelicale delle mamme italiane è più spesso… questo per dire: ti appoggio! che poi toccherà a me e so già che sarà dura…

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  2. Elena 2 Apr 2014 at 12:26

    Come ti capisco, l’anno scorso ho avuto l’occasione di mandare Stefano al mare con la nonna, due intere settimane senza di lui, mi mancava l’aria. Quando l’ho visto partire tutto felice sul pulmann mi è venuto un magone che non ti dico. Ma lui era felice, e sono state due settimane magnifiche per lui, un ricordo che si porterà dentro per tutta la vita, tanto che se gli chiedi delle vacanze dell’anno scorso, si ricorda di quelle con la nonna..non della settimana al mare con noi per primo. Vero bisogna lasciarli andare e hai fatto benissimo, l’avrei fatto anche io. Brava

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  3. Laura 3 Apr 2014 at 01:07

    Tanto di cappello alla Vs forza cari genitori, io, e anche mio marito, siamo troppo chiocce x azzardare un passo così …
    … Pensare di dover stare lontana (in più così lontana) da mio figlio così a lungo mi spaventa, pur rendendomi conto quanto sia giusta ogni tua singola parola…

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    1. Cristiana 8 Apr 2014 at 08:53

      È un passo che ci si deve sentire di fare, altrimenti non lo si fa. Io dico sempre che per ogni famiglia solo la famiglia stessa sa cosa è meglio <3.
      Un abbraccio, Laura!

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