Chi come me fa il blogger vive appeso allo smartphone 24 ore su 24. È difficile fare a meno di controllare le notifiche dei social, postare una foto del piatto del ristorante, mandare un whatsapp per raccontare all’amica l’ultimo gossip delle mamme della scuola o leggere le email al semaforo prima di arrivare in ufficio.
Mi rendo conto da sola che spesso cado nella cattiva educazione, perché non riesco a fare a meno di usarlo. Il bonton suggerisce di mettere via il cellulare in tutte le situazioni in cui si sta facendo altro e, ovviamente, quando si è in compagnia di qualcuno (fonte: Debrett’s, l’editore dell’etiquette british). Difficilissimo resistere.
Cosa NON fare con il cellulare:
- Non appoggiare il telefono sul tavolo al bar, al ristorante o durante una riunione o un colloquio: ostentare l’ultimo modello di iphone è volgarissimo;
- Non tenere la suoneria accesa in ufficio e in qualunque luogo pubblico – soprattutto se la suoneria è una canzone pop iper-tamarra -, al cinema, a teatro o in Chiesa;
- Non urlare al telefono quando si è in treno o in autobus: agli altri non interessano i dettagli della cacca del nostro bambino né che teniamo in piedi l’azienda in cui lavoriamo (fateci caso, sul Frecciarossa ci son solo super-manager);
- Non estraniarsi da una conversazione senza prima aver chiarito cosa si sta facendo: se state cercando recensioni del ristorante in cui state decidendo di andare, ditelo; se state aspettando una chiamata importante di lavoro, avvisate le persone con cui siete;
- Non fare selfie in luoghi non consoni: se siete in visita in un’ospedale, se state visitando un luogo di culto, evitate i selfie.
- Non usare lo smartphone mentre si fa la spesa o si ordina qualcosa in un negozio: è più elegante rimandare la conversazione o la chat a più tardi oppure uscire dal negozio, finire di parlare/scrivere e poi rientrare;
- Non ascoltare musica ad alto volume in mezzo alle persone, con le cuffie: abbassare il volume, evitando che gli altri siano obbligati ad ascoltare le vostre scelte musicali mentre sta tornando dal lavoro con la metro, è segno di educazione.
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