Cosa significa fare la blogger

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Sono stravolta. Stanca di quella stanchezza bella, fisica, di quando hai fatto qualcosa che ti ha ricaricato le pile mentali e ti ha donato una forza emotiva che si è nutrita di abbracci, risate, spunti intellettuali, amiche, vino e occhi accesi.
Sto tornando a casa, in treno, ho appena preso un aperitivo ristoratore e rifletto su cosa mi porto a casa dall’edizione 2016 del Mammacheblog. È sorprendente come ogni anno quest’esperienza mi carichi e mi riempia. Una cara amica qualche giorno fa mi ha chiesto: “ma non ti annoi a partecipare a tutti questi eventi, da così tanti anni?”
Ci ho pensato a lungo, chiedendomi perché d’istinto avessi risposto che no, non mi annoio e ho capito che la verità è che amo ogni dettaglio del mio lavoro, che mi sono scelta e per il quale ho lottato con le unghie e con i denti. Essere blogger significa avere competenze lavorative e attitudini personali, avere il coraggio di portare agli altri i propri sentimenti e la propria famiglia, viaggiare e mettersi in discussione ogni giorno. Ma in cambio hai la possibilità di imparare ogni giorno qualcosa di nuovo, vivere esperienze formative, conoscere realtà industriali interessanti, capire i meccanismi di realtà a te lontane e scambiarti abbracci, sorrisi e competenze con persone che non avresti mai avuto modo di conoscere se non avessi avuto un blog. Non c’è un aspetto predominante rispetto agli altri e il filo rosso che li lega è l’energia che questo lavoro mi dà. Energia è quella che mi porto a casa, quella che fluisce attraverso le parole che sto digitando, che fluisce attraverso i social e sfocia in quegli abbracci che ogni anno il Mammacheblog mi offre.

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3 Comments

  1. Veronica 16 Mag 2016 at 09:51

    Ogni anno vengo al MCB con uno spirito diverso. Sono molto cambiata in questi anni, il mio modo di essere blogger lo è, quello che cerco da eventi come questo sono il networking e la formazione. Non è un ambiente che possa essere spiegato facilmente a chi non lo conosce, perchè se ci pensi il netwoking è tipico del free lance, così come la curiosità smodata è tipica del blogger 🙂
    E’ un ambiente capace di darmi e togliermi moltissimo. Restare un’anima bella dopo tanti anni di social è forse la mia sfida più grande.

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  2. Mamma in città 16 Mag 2016 at 09:51

    Sono felicissima di averti incontrata! Il workshop sui social è stato molto interessante e motivante… noi del gruppo del tavolo “happiness” siamo state brave, no? 😉

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  3. Sabina 16 Mag 2016 at 10:24

    cri, grazie! Un post scritto di cuore e di pancia che fa un po’ luce su questo lavoro ed anche sui rapporti più sinceri e divertenti che ci legano tra gente della stessa razza. 🙂

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