A volte mi capita di incontrare vecchi amici d’infanzia, che non ho visto per molti anni, e scoprire che la loro vita è cambiata. Che hanno fatto percorsi tortuosi attraverso le strade del mondo che li hanno portati in luoghi lontani.
Che hanno lasciato una terra che non rispondeva alle loro ambizioni, che non permetteva loro di realizzare i propri sogni.
E sono orgogliosa.
Di far parte di una generazione di persone che in molti casi non si nasconde dietro scuse banali o pregiudizi per avere la scusa per piangersi addosso. Che ha un obiettivo e lo vuole raggiungere.
Spero con tutta me stessa di riuscire a trasferire alle bambine l’idea che il mondo si può vivere, tutto, girando, facendo esperienza, cambiando e muovendosi su di esso come preferiscono.
Non è obbligatorio cambiare Stato o città, ma non ha senso restare in un luogo che non ha nulla da offrirci, per poi passare la vita a lagnarsi perché nulla funziona, perché si è sfortunati, perché non c’è lavoro, perché non ci sono prospettive.
Partire da un piccolo paese della Sardegna e andare a New York, per imparare l’inglese al termine dell’università, crescere professionalmente là e costruirsi la propria vita, senza pensare che quella diventerà la tua casa per sempre mi sembra un gran risultato. Se fossi la sua mamma sarei orgogliosa di lui.
Non fermiamoci davanti alle scuse facili, non lasciamoci scoraggiare dalla rassegnazione, spostiamoci, viaggiamo e impariamo. Chissà se ce la farò anche io, prima o poi…
PS Il mio sogno l’ho raccontato in una delle prime pagine di questo blog.
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Spero che riuscirai a realizzare il tuo sogno e spero tanto che anch’io un giorno ci riuscirò. Bellissimo Post!
GraZie Sara! Ti auguro con tutto il cuore di avere il coraggio e la passione per inseguire il tuo!
io sono stata fortunata (o incosciente, ancora non lo so) ma il mio sogno lo sto realizzando in queste settimane, un percorso diverso dal solito, andiamo dalla città al paesello, ma come te spero che mio figlio capisca che la serenità, il sentirsi completi e soddisfatti di sè prescinde dal legame con un unico posto…
e ti auguro di cuore di raggiungere tutti i tuoi obiettivi 🙂
quanto è vero il tuo post e quanto mi tocca da vicino…
pienamente d’accordo. il mio motto è che si vive dove si ha il lavoro, e non si lavora dove si vive. e non vale solo per il lavoro, in generale si vive dove ci si sente bene e si può vivere in un modo che ci è congeniale. e bisogna essere pronti anche a cambiare, ogni volta che le condizioni al contorno lo rendono necessario.
@pinkmommy, ho seguito la maturazione della tua scelta e credo che tu faccia non bene ma benissimo! Dobbiamo imparare ad ascoltare di più il nostro cuore, ad adattare la nostra vita alle esigenze che abbiamo.
@simplymamma <3
@CosmicMummy è proprio questo il succo del mio discorso: la nostra generazione sta finalmente tagliando quel cordone ombelicale che ci ha tenuti legati ai luoghi. In 6 ore sei a New York, perché continuare a ragionare solo sul proprio orticello segandosi le gambe da soli?