Quand’ero adolescente, passavo anche un pomeriggio intero sul divano, con la tv accesa su un programma svuota-testa in sottofondo, a pensare a tutto ciò che mi passava per la mente. In quei momenti di assoluto nulla riflettevo su me stessa, sulla mia vita, filosofeggiavo partendo dalle teorie studiate a scuola, mi perdevo nel profondo di me stessa.
Uscivo da quei black-out con le idee chiare e le prospettive rasserenate. Mi conoscevo in profondità, avevo tempo per riflettere sui miei desideri, sulle mie frustrazioni e sulle mie aspettative. La mia mente era nutrita dalla bellezza dei classici, dalla potenza degli dei greci, dalla profondità dei filosofi.
Poi tutto si è interrotto, la vita ha iniziato a correre e io al suo fianco, godendo di istanti rosicchiati tra gli impegni, l’amore, la costruzione di una casa e una famiglia, i progetti di lavoro e di vita che col passare degli anni prendevano forme nuove e inaspettate.
Non ho mai più avuto occasione di fermarmi, sola, a pensare a me stessa e alla mia vita. Mi sembra spesso di non riconoscere più quella ragazza che affrontava il mondo con il sorriso e la testardaggine, che credeva nella potenza dei propri sogni e che sapeva con certezza che sarebbe riuscita a ottenere i suoi obiettivi con l’impegno e la determinazione.
Il weekend appena passato è stata la prima parentesi slow di una vita velocissima, in cui fermare a guardarsi dentro non è concesso. Manca il tempo per lavare i pavimenti, figuriamoci per riflettere sulla direzione della propria vita!
Complici bambine Netflix-dipendenti, marito in trasferta e nonni via per il weekend, mi sono seduta sul mio letto, Spotify nelle orecchie e Le affinità elettive in mano. Ho letto, ho pensato, mi sono persa a seguire un flusso interiore che non aveva apparente percorso logico, che procedeva dritto dritto al nucleo di me stessa.
“Si consigli ognuno da sé, e faccia quel che non può fare a meno di fare”
leggevo e pensavo, pensavo e leggevo. Nella mia testa si sovrapponevano Goethe e Wolf, tornavano a galla quelle massime che mi avevano già guidata una volta, tanti anni fa.
Il mio weekend tutto per me è finito e, oggi come allora, so chi sono e cosa voglio. Devo ricordarmelo, io sono il centro della mia esistenza, l’asse su cui ruota tutto il mio mondo. Da qui devo partire sempre, ogni volta un po’ cresciuta, un po’ diversa, un po’ più me stessa.
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