E’ l’emozione che più detesto, che mi fa perdere la testa e ragionare solo più con la pancia. La rabbia è ciò che ho sempre tentato di tenere a bada.
Mi fa male, mi forma quell’intorcinamento di budella (per parafrasare Pretty Woman) che non mi permette più di riflettere.
L’ira che ne consegue – che mica a caso per Omero era funesta – può avere conseguenze catastrofiche. Un uragano causa meno danni.
Le volte in cui mi è capitato di agire in preda alla rabbia ho combinato dei gran casini. In alcuni casi ne sono valsi la pena – e mi son pure divertita -, ma altre volte avrei voluto avere la bacchetta magica per tornare indietro e cancellare tutto.
E poi ci sono altre volte, tante volte purtroppo, in cui qualcuno commette un’ingiustizia enorme. Ma non ne commette una sola, lo fa ripetutamente da tempo immemorabile. E non solo ai miei danni, ma ai danni della persona che più al mondo – dopo le mie bambine – vorrei difendere.
E mi sale letteralmente il sangue al cervello, il mio essere animale viene fuori in tutta la sua potenza, la voglia irrefrenabile di vendetta urla da ogni poro della mia pelle.
E certe situazioni sono talmente arrotolate su se stesse che purtroppo non posso sfogare la mia rabbia, la devo ricacciare in fondo, da dove è venuta.
Ma insieme alla rabbia, ricaccio in fondo quella consapevolezza che è cresciuta insieme a me, che ognuno è artefice del proprio destino e che crudeltà, ingiustizia e scaltrezza portino con sè tanta negatività.
Oggi tutto sta tornando, ma la strada verso la giustizia è ancora lunga. Non sono d’accordo con chi dice”siediti sulla riva e aspetta di veder passare il cadavere del tuo nemico”. Io non voglio vedere nessun cadavere, non mi importano le sciagure degli altri.
Ciò che mi importa è non dovermi più ar-rabbiare, non sprecare più un solo minuto della mia vita a far marcire il mio fegato dietro chi non vale la pena. Dietro chi a molti anni più di me non ha capito che la vita e la felicità contano molto di più di tutto il resto.
A queste persone non posso che augurare di capire il male che hanno fatto agli altri, ma soprattutto a se stessi.
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Il mondo è pieno di gente che, convinta di fare giusto, martorizzano gli altri…capiranno mai? Boh! Sarebbe meglio dirglielo in faccia, senza aspettare di veder passare il cadavere.
temo che persone così non solo non si rendano conto del male che fanno agli altri (o forse se ne rendono conto benissimo e se ne fregano…) ma nemmeno dei loro comportamenti negativi…
Da tempo credo che chi ama danneggiare gli altri sia fondamentalmente uno scontento della propria vita.
se scopri come fare, ti pregp, rivelamelo
anch’io vorrei riuscire a non arrabbiarmi più
per me meglio lasciarli nel loro brodo e capire che è meglio essere l’opposto, si sta meglio