Non sei onniscente, non sai fare tutto, non sei perfetta.
Sei umana, anche se fai fatica a crederci. Ti hanno cresciuta dicendoti che dovevi essere sempre la migliore, che avevi le capacità per arrivare prima nelle gare, essere la più brava a scuola, primeggiare a danza, conoscere le lingue meglio di chiunque altro e sapertela cavare da sola.
Sei una donna forte e determinata, competitiva e orientata all’obiettivo, sei indipendente e sai fare quasi tutto se ti impegni.
Sei una moglie accentratrice, che si occupa di tutto a casa, che invade gli spazi altrui e non permette a nessuno di fare qualcosa al posto suo.
Sei una mamma che oscilla tra momenti in cui desidererebbe nel profondo vedere negli occhi dei figli la scintilla della competitività e altri in cui si morde la lingua per non chiedere “e i tuoi compagni?” quando il bimbo le racconta di aver preso 8 nella verifica di geografia.
A un certo punto, diventi una donna perennemente insoddisfatta, frustrata e sommersa dalle liste di cose da fare mai portate a termine, dai risultati che scarseggiano, dai competitor che hanno successo mentre tu ti senti sprofondare, dalle montagne di panni da stirare che si accumulano. Stai per soccombere sotto il peso della tua presunta onnipotenza. E ti fermi finalmente a riflettere che tutto non puoi fare. Ma non solo: ci sono cose che ti riescono molto bene, è vero, sei indipendente e te la sai cavare da sola. Ma non sei felice né tanto meno libera, come sognavi da ragazzina.
C’è un lavoro grande che ti aspetta adesso: ammettere i tuoi limiti prima con te stessa, interiorizzare il concetto che sei meravigliosamente umana. Poi cambiare le abitudini di tutti, rimettendo la tua felicità al centro.
“La gara è lunga e, alla fine, è solo con te stesso”
diceva il monologo finale di The Big Kahuna. Ed è da qui che devi ripartire. Gli altri sono impegnati a guardare il proprio ombelico, neanche ti vedono. Tu non devi dimostrare qualcosa a qualcuno per riceverne amore. Se è così, c’è qualcosa che non va nell’altra persona o nel tuo rapporto con lei.
L’amore non te lo devi guadagnare né meritare.
Puoi sbagliare, puoi cadere, puoi lasciarti andare, puoi ammettere che non ce la fai più. Quello che devi trovare intorno a te sono mani tese e braccia possenti che ti prendano in braccio per alleviarti il cammino. Non devi accettare chi ti giudica, chi ti critica, chi ti vede per la quantità di attività che smazzi e non per ciò che sei. Tu, le tue debolezze e le tue fragilità.
Solo così puoi essere felice.
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