La cameretta e la sindrome del nido

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La cameretta: le istruzioni di mamma

Ero incinta. Leggevo guide alla gravidanza serena, blog per mamme e riviste specializzate in prima infanzia. Volevo essere una brava mamma, la miglior mamma possibile. Non potevo immaginare che sarebbe stato tutto diverso, un dolcissimo tornado che avrebbe travolto me, mio marito, le nostre vite e le nostre famiglie. Volevo sapere di avere la situazione sotto controllo, di gestire modi e tempi. Il mio parto sarebbe stato naturale e dolce, la mia bambina avrebbe dormito e sarebbe stata regolare nei ritmi. In fondo, bastava studiare ed essere organizzata, come sempre era stato nella mia vita.

Così anche la sindrome del nido, quell’improvvisa e irrefrenabile necessità di preparare la casa all’arrivo del neonato, che si presenta per tutte nell’ultimo trimestre si gravidanza, mi ha colpita in modo soft.

L’ho gestita. L’ho incanalata, razionalmente, verso acquisti mirati e scelte di organizzazione della casa logiche e orientate al comfort di tutti. E questa è la parte buona: nessun oggetto inutile, cameretta comoda e pratica. Tuttavia, c’è anche un aspetto meno piacevole, in questo mio voler gestire tutto: “Sofia dormirà da subito in camera sua”. Decisa a difendere l’initimità con mio marito anche davanti all’intrusione di una figlia nel talamo matrimoniale, determinata a mantenere lo spazio fisico della camera da letto appannaggio della coppia, ho deciso che la nascitura avrebbe occupato da subito lo spazio a lei dedicato. Non sapevo che impatto emotivo il parto – andato ben diversamente dai miei piani – avrebbe avuto sul mio cuore. Non sapevo neanche che sarebbe stato meglio arrendersi subito all’evidenza di bambine che di lì a qualche anno avrebbero invaso tutto, compreso il letto di mamma e papà, trasformato in tappeto elastico.[/vc_column_text][vc_media_grid grid_id=”vc_gid:1508152173081-3a3ac7d6-500a-5″ include=”14578,14579,14580,14581,14582″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Insomma, nata Sofia, saltata tutta la mia pianificazione, mi sono sentita dire “avevamo deciso di farla dormire in camera sua e così sarà. Da stasera starà nella sua culla”. Mi alzavo e la allattavo lì, in cameretta, sulla poltrona che avevo scelto per noi. Mi immaginavo, però, quella bimba così piccola, che fino a pochi giorni prima era nella mia pancia, in una stanza enorme – che enorme non era proprio, ma in confronto alle sue dimensioni sì – da sola.

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I tre consigli della mamma sulla cameretta:

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  1. fai le cose in modo graduale: prevedi di mettere la culla in camera con te, per passare il bimbo in cameretta dopo qualche mese;
  2. arreda la cameretta come un sogno: sarà il teatro dei suoi giochi, la scenografia dei suoi viaggi interstellari, dei suoi concerti affollati di orsacchiotti-fan, il palcoscenico dei suoi primi passi sul pianeta delle nuovolette glitterate. Gioca anche tu!
  3. scegli articoli pensati e realizzati per bambini: i materiali e la realizzazione sono sicuri e confortevoli per i bambini.

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La cameretta: le istruzioni del papà

La camera per bambini deve essere PER bambini.

Le mie valutazioni nascono dalla terrificante esperienza personale, sopraggiunta nonostante si ritenesse di aver fatto un buon brainstorming sulla futura “edificazione”.

  • Tarzan is here! Nano appeso a due metri e mezzo d’altezza che cerca di recuperare alcuni giocattoli i quali, incautamente, erano stati messi da parte ma alla sua vista a raggi ultravioletti, sulla mensola più alta di un armadio a vista, realizzato in una nicchia della stanzetta.
  • Pareti dipinte. Nemmeno nelle Grotte di Lascaux, in Francia, gli archeologi ed i paleontologi troverebbero una quantità tale di graffiti. Le manine colorate e bisunte hanno lasciato ricordi indelebili del passaggio di questi piccoli Neanderthal de li giorni nostri. Le pareti, finemente affrescate, hanno lasciato spazio ad opere artistiche quali omini testoni, omini piedoni, omini manoni e la Sagrada Familia con parentado annesso. Ancora oggi orde di turisti pagano il biglietto per ammirare tali opere!
  • Mission Impossible! Recuperare gli oggettini che con acuta meticolosità l’Allegro Trastullo riesce sempre a far finire sotto i mobili alti 2 cm da terra. Ho passato più tempo io steso per terra che un incursione dei Marines.
  • The Desk is on the Baby! I mobili quali Settimini, Armadi a torre, a pilastro o come meglio sarebbe definirli “A ribalto” andrebbero tassellati al muro. Salvai la Nanetta in una scena alla Matrix lanciandomi verso il settimino che cercava di ribaltarsi contro, avendo lei, la Lara Croft di Cagliari, utilizzato i cassetti come scalinata per il tempio Wat Phra That DoiSuthep!

 

Spesso si fa l’errore di “adattare” la camera da letto singola esistente o con diversa destinazione a camera da letto per il futuro nascituro.

È un errore che facciamo in tanti ma per il quale poi paghiamo lo scotto in maniera più o meno indiretta noi, in maniera assolutamente diretta il bambino.

Dopo la nascita sarà difficile investire del tempo per migliorarla con la conseguenza che la piccina o il piccino, si troveranno a doversi barcamenare all’interno del loro nido, di quel piccolo rifugio, poco adatto alle loro necessità, alle loro deambulazioni, ai loro limiti di altezza e di manualità che spesso, da adulti, ignoriamo.

I tre consigli del papà:

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  1. Le pareti della camera devono essere assolutamente pastello e facilmente ripristinabili. Evitate stucchi veneziani con colori psichedelici o altre forme artistiche poco adatte alla serenità del piccolo nuovo abitante. In primo luogo perché i colori eccessivamente vivaci farebbero sbroccare anche un adulto con valori psichici nella norma, in seconda battuta perché il nascituro avrà poca cura di quelle pareti, trovando il modo di “abbellirle a modo suo”
  2. Mobili e arredi devono essere a misura di bambino. Devono poter prendere e riordinare i loro oggetti senza dover necessariamente chiedere ad un adulto di aiutarlo. Questo aiuta il genitore ma anche il bambino. Aiuta il genitore che non si sentirà chiamare millanta volte, aiuterà il bambino a credere in sé, a gestire le sue cose, gestire se stesso. Senza contare che avrete la certezza di non trovarlo a 3 mt d’altezza, come Tarzan, intento a prendere un suo giocattolo.
  3. La culla in camera appena nato è la soluzione ideale sia per la serenità dei genitori ansiosi, sia per la serenità del bambino che ha bisogno di sentire il respiro materno (Non dimenticate che i nanetti hanno vissuto per 9 mesi ascoltando il cuore, il respiro e la voce della madre). Tuttavia, iniziare a fargli scoprire il suo ambiente colorato fin da subito, aiuterà il lento distacco verso l’emancipazione dal campo base dei genitori.

 

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Le camerette PER bambini: Noukie’s

Le camerette nelle foto di quest’articolo sono Noukie’s, il brand per la prima infanzia che amiamo e seguiamo ormai da molti anni. Zebrito e Achille, questo il nome della linea appena lanciata da Noukie’s, sono una zebra giocosa e un allegro cagnolino. La linea è fresca, sui toni del blu e dell’azzurro con accostamenti giallo senape, a ricordare il mare. I materiali sono come sempre morbidi e caldi: gli articoli della collezione sono in Veloudoux, materiale emblematico di Noukie’s, confortevole e sicuro.

I personaggi di Zebrito e Achille possono diventare compagnidi giochi o il pretesto per raccontare storie magiche ai bambini. Chissà quante avventure, in quella cameretta![/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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