Il tempo, lo dico sempre, è il vero lusso in questo momento storico. Una volta conquistato il benessere, il passo successivo è avere il tempo per godersi la propria posizione e la propria famiglia.
Prendo spunto da un post pubblicato sul blog La 27 ora del Corriere della Sera per fare una riflessione sul tempo. L’autrice di “Il tempo di noi single non vale meno di quello di voi mamme” apre una finestra sul mondo delle ferie e dei permessi in ufficio, della – presunta – via preferenziale nell’assegnazione dei giorni preferiti a chi ha figli.
Sotto un certo profilo non posso che darle ragione. Ognuno deve essere libero di poter pianificare i propri spazi indipendentemente da ciò che farà per occupare il proprio tempo libero. E fin qui non ci piove. Detto ciò, però, in genere una mamma ha sulle sue spalle anche la gestione e l’organizzazione di una famiglia, con figli che a volte sono a casa malati, a volte sono a casa perchè le scuole sono chiuse. Ridurre la questione a “La mia serata sul divano a leggere un libro è per me altrettanto vitale, rinfrancante e importante di quanto non sia per una mamma coccolare il suo bebè.” è una visione prospettica e quantomeno di parte. L’essere mamma non si riduce – solo – a coccolare il proprio bambino, significa doverci essere in caso di necessità, volerci essere alla recita o alla lezione di danza, alla riunione a scuola e durante una malattia, durante i compiti e alla festa della compagna di classe. I figli richiedono tempo.
Ora, la mia riflessione vuole andare oltre: non ci stiamo facendo una guerra tra poveri, quando dall’alto le esigenze di tutti vengono bellamente ignorate? Forse sarebbe il caso di rivedere la distribuzione del lavoro e l’organizzazione degli uffici, invece che vedere le cose dal proprio piccolo giardino…
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sono d’accordo con te…basti pensare che da single non ho mai perso un giorno di lavoro, da mamma purtroppo ho bisogno di permessi se mio figlio è malato o se la scuola è chiusa…questo non vuol dire che il mio tempo sia più importante di quello della collega senza figli,si tratta di avere esigenze diverse, ma purtroppo in molti luoghi di lavoro, come dici tu, le esigenze, di chiunque siano, vengono ignorate a priori…
Sante parole. A volte sono in difficoltà io che sono in casa… Figuriamoci le mamme che lavorano
Il primo anno di lavoro mi hanno chiesto espressamente di fare le ferie in un periodo in cui mio marito non poteva. Risultato: vacanze separate e niente mare per lui. Mai più ho promesso a me stessa.
Giusto oggi il segretario del capo mi chiama per darmi un incarico che il capo hmale stato per me in questi due giorni di festa ed esordisce: Perché lui (il capo) durante il ponte non si è riposato come noi…
…ma vaff… ma parla per te che hai 28 anni vivi con i tuoi e non hai figli
Non vi sto neanche a dire quanto mi sono riposata!
le proporrei di scambiarci una giornata tipo….vorrei vedere poi come ne esce!!!
sono daccordo sul fatto che tutti hanno gli stessi diritti ma dico solo una cosa…noi mamme sappiamo cosa significa essere single ( ci siamo passate! ) loro non sanno neanche lontanamente cosa significhi avere uno o due o più figli e quella serata sul divano assumerebbe tutto un altro valore!!
baci