Il nostro viaggio in famiglia a Parigi

Se quello che state cercando è un itinerario standard di Parigi, non andate avanti a leggere. Questo è il mio quarto viaggio a Parigi, il primo in compagnia delle mie bambine, e l’intento è stato quello di far innamorare loro due della Ville Lumiére e goderci angoli inediti di Paris. Per creare questo itinerario ho attinto dai preziosissimi suggerimenti di amici esperti, che vivono o hanno vissuto o amano alla follia Parigi, ma anche da guide online e suggerimenti di viaggio a tema (uno tra tutti l’articolo del magazine di Expedia Explore sulle location cinematografiche della Ville Lumiere).

Itinerario – Parigi in 4 giorni 

Indicazioni pratiche

Abbiamo viaggiato in aereo, perché più economico del treno, grazie a un’offerta EasyJet da Malpensa. Una volta arrivati a Charles De Gaulle, abbiamo preso la RER in direzione Parigi e in meno di mezz’ora siamo arrivati in centro città. Un cambio su una metro e siamo giunti a destinazione: Lux Hotel Picpus, un semplice due stelle, economico, pulitissimo e accogliente. È vicino alla fermata Picpus del metro, in un quartiere residenziale ben frequentato e molto tranquillo. La reception è aperta 24 ore su 24, grande comodità se anche voi prevedete di arrivare tardi la sera. Per noi due stanze, l’una di fianco all’altra, ad un ottimo prezzo.

Sotto l’albergo c’è una magnifica boulangerie, che ci ha permesso di fare colazioni parigine ogni mattina, godendoci pain au chocolat idilliaci su una panchina in mezzo alle rose a Picpus. 

Senza metro a Parigi non si vive. Il consiglio per risparmiare è fare l’abbonamento per più giorni apposta per i turisti: Paris Visite, da 1, 3 o 5 giorni consecutivi, suddiviso per zone (se state a Parigi è sufficiente la 1-3). Esiste la riduzione per bambini (meno di 12 anni).

Itinerario Parigi – giorno 1

Abbiamo voluto iniziare con il botto. La prima cosa da vedere quando si arriva a Parigi la prima volta per me è la Tour Eiffel. Non siamo saliti, ma ne abbiamo goduto da uno scorcio inedito: rue de Camoens, una sorta di terrazza affacciata sulla Tour. Ci sarete solo voi! 

Seconda tappa, che abbiamo inserito con l’idea di alternare le modalità di visita, il bateau sulla Senna: dall’imbarcadero sotto la Tour Eiffel partono diverse compagnie, con percorsi di visita simili e partenze ogni mezz’ora.

Ci siamo tenuti per la seconda parte della giornata la scoperta di una delle zone più romantiche di Parigi, Montmartre. La fermata Abesses della metro ci ha condotti attraverso un’interminabile scala a chiocciola – che non vi consiglio se non siete allenati… – in un’area effervescente e piena di punti interessanti. Abbiamo scovato un localino che vale la pena, La Cambodge Montmartre, una piccola gastronomia khmer a due passi da Abesses (20 Rue Yvonne le Tac).

Il nostro pomeriggio è passato tra salite e discese, Il muro dei Je t’aime, la foto instagrammabile davanti alla Maison Rose, le vigne di Montmartre.

Ripresa la metro, era in programma una sorpresa per le ragazze, che però è andata a buca: avevo visto su Instagram che alla Galerie Lafayette era stato montato un enorme tappeto elastico sospeso sotto la cupola. L’attrazione era però stata smontata due giorni prima del nostro arrivo. Così ci siamo diretti all’Opera, siamo entrati e abbiamo dato un’occhiata allo shop interno. Se avete piccole ballerine in casa, questo è un luogo imperdibile: completi da danza, abbigliamento e giocattoli ispirati alle ballerine dell’Opera e una selezione di prodotti dedicati a Ballerina. Siamo poi tornati in hotel a cambiarci e di nuovo in giro per Parigi.

La cena, nel Quartier Latin, suggerita dall’amica esperta di Parigi, è stata al Bouillon Racine: in pieno stile liberty, un’ex mensa convertita in ristorante; senza un’offerta facile per i bambini, ma con un’anatra che difficilmente dimenticherò.

Dopo un giretto nei pressi di quello che resta di Notre Dame, tutti a nanna!

Itinerario Parigi – giorno 2

Sveglia, colazione nel parchetto sotto l’hotel e poche fermate di metro ci hanno condotti in Place de la Bastille. Da qui, in pochi minuti a piedi abbiamo raggiunto la Promenade Plantée, un’ex ferrovia sopraelevata trasformata in una passeggiata fiorita tra tetti alla parigina e scorci incantevoli.

Ne abbiamo percorso un tratto, per poi scendere e proseguire la nostra passeggiata alla ricerca di Rue de Cremieux, la via più instagrammata di Parigi.


È un’alternarsi di casette colorate, deliziosamente francesi. Pausa obbligata se avete un account Instagram! Abbiamo poi imboccato il Canal St. Martin e ne abbiamo percorso un breve tratto, fino a Place de la Bastille. Diverse scene de Il favoloso mondo di Amelie sono ambientate su questo canale, ma nella parte più settentrionale. Ci sono anche molti locali, sempre nella parte più a nord, zona molto effervescente nell’ultimo periodo.



Eccoci dunque al Marais, la zona di Parigi che amo con tutta me stessa: abbiamo fatto una pausa in place des Vosges, che vi consiglio in giornate feriali e non nella pausa pranzo. Meno affollata dà il meglio di sé.

Poi via alle passeggiate, perdendosi tra le sue stradine. In particolare, il suggestivo e multietnico quartiere ebraico e le vie dello shopping. Bottino: 3 braccialetti boho-chic e un vestitino in stile parigino. Ci siamo ancora buttati in una zona “segreta”: il Village St Paul, un dedalo di cortili, con accessi gli uni dentro gli altri, che ospitano antiquari e botteghe artigiane dal gusto squisitamente retro.


Salutato per il momento il Marais, la metro ci ha condotti nell’area della Moschea di Parigi, un luogo sospeso tra Oriente e Occidente che volevo visitare a tutti i costi. Abbiamo pranzato con uno degli splendidi sandwich dei supermercati Casino al Jardin des Plantes (imperdibile in primavera!), che conoscete se siete stati al Museo di Storia Naturale.

Il venerdì è giorno di preghiera e così la visita è stata rimandata al giorno successivo. Da qui abbiamo raggiunto a piedi i Jardins de Luxembourg, meta della sorpresa alle bimbe. Abbiamo affittato due barchette e fatto giocare le ragazze a rincorrere la barca nel laghetto centrale.

Ci siamo sentiti una famiglia parigina in un pomeriggio di fine primavera ed è stato bellissimo.

Granita fresca e siamo ripartiti, alla volta di alcune delle location di Midnight in Paris (rue de la montaigne Saint Genevieve), un Woody Allen che ho scoperto di recente e ho molto amato, e poi verso l’imponente e poco accogliente Pantheon. No, ecco, potete anche fare a meno di vederlo!
Con un paio di fermate di metro ci siamo trovati sul lungo Senna, di fronte allo scheletro di Notre Dame. Abbiamo fatto tappa da Shakespeare & Co., la libreria più speciale di Parigi, fondata nel 1919 da Sylvia Beach e frequentata negli anni Venti da Ezra Pound, Ernest Hemingway, James Joyce e Ford Madox Ford. Che emozione!


Abbiamo lasciato alle nostre spalle il caos dei turisti e ci siamo seduti su una panchina nella delizia barocca place Dauphine, all’estremità dell’Ile de la Cité, tra parigini che giocavano a bocce.

A quel punto, un aperitivo sulle rive della Senna era proprio ciò che ci voleva. Vin aperitif pour moi, s’il vous plait.

La cena di quella sera è stata improvvisata, in una steakhouse che non mi sento di consigliare, in una delle vie più affollate del Quartier Latin. La nostra meta era in realtà un ristorantino libanese di cui avevamo ottime recensioni, ma che non aveva più posto: il Loubnane.

Abbiamo concluso questa lunghissima giornata sulle scalinate del Trocadero, a goderci lo spettacolo della Tour Eiffel che allo scoccare di ogni ora, di sera, si illumina a intermittenza.
Bonne nuit, Paris!

Itinerario Parigi – giorno 3

Ci siamo svegliati, abbiamo fatto le valigie e le abbiamo lasciate in reception. Il nostro volo sarebbe partito quella sera alle 22 da Charles de Gaulle, forse… Colazione come al solito e via a visitare la Moschea, da soli, con calma e assaporando quest’angolo di Islam in Occidente.

Avevamo un appuntamento con un’amica che si è trasferita a Parigi nel quartiere di Saint Germain des Pres, così abbiamo colto l’occasione per visitarlo. Meno male! Ce ne siamo innamorati!

Tappa obbligatoria la pasticceria Pierre Hermé, con il suo pain au chocolat alla rosa.

Imperdibile la visita alla parrocchia di Saint Germain. Salutata la nostra amica che ci ha svelato il segreto per bere un buon caffè a Parigi (questo però me lo tengo per me 🙂 ), ci siamo diretti di nuovo nel Marais, per una seconda passeggiata. Se vi piace lo stile parigino non perdetevi un giro da Merci.


Poi ci siamo spostati in zona Les Halles per perderci tra i negozi dell’usato e abbiamo mangiato una galette tradizionale libanese da Man’Ouché. Da provare, seduti sulle scale del Beaubourg.
Infine – e credevamo davvero che il nostro viaggio fosse finito… – abbiamo passeggiato per l’Ile Saint Louis, per poi sederci con le gambe a penzoloni sulla Senna e rilassarci come i veri parigini.

Rientrati in hotel, ci siamo diretti all’aeroporto, dove ad attenderci c’era un volo cancellato, che ci avrebbe regalato un giorno in più di vacanza dopo qualche mezz’ora di ansia. Ho deciso che al giorno in più dedico un post a parte, perché il mio itinerario di viaggio iniziale era questo ed escludeva volutamente la grandeur parigina che non amo, inserita poi nell’ultima giornata di cui leggerete.

Parigi ci ha lasciato nel cuore un pezzo di sé e noi siamo in parte rimasti lì. Il legame che ho con questa città è qualcosa di difficile da spiegare, ma so che prima o poi non sarà più solo una vacanza a portarmi da lei.

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