Ho scoperto che il web…

Il web mi ha cambiata.
Mi ha restituito la voglia di credere in qualcosa. In questa società di disillusi, di persone che non credono più in niente – in primis nella propria forza – il web rappresenta la vera rivoluzione.

Il web ha il potere di cambiare le cose. Per me, laureata in scienze della comunicazione, questa è davvero una rivoluzione. I “vecchi” media hanno cambiato il mondo e il modo di pensare delle persone. Ma hanno fatto il loro tempo. Il web è trasversale, democratico e meritocratico, ha la forza di spostare le masse e le coscienze, ha l’entusiasmo dell’adolescenza e la freschezza della primavera.
E’ un frutto acerbo e, come dice Panzallaria, non è la panacea di tutti i mali.
Ma è una risorsa incredibile per dare eco a tendenze e rivoluzioni. E’ affollato da un popolo che vuole mettere in comune le proprie idee, che vuole denunciare ciò che oggi non va e che pretende risposte da una classe politica che continua a fingere di non sentire il boato che dal web sta crescendo.
A differenza di tutti gli altri movimenti che in questi anni mi paiono ingessati nella denuncia senza proposta, che ricercano le responsabilità del disagio di molti nelle scelte di un gruppo “altro” su cui nessuno ha influenza, dicevo, mi pare che il web in questo sia diverso. Oltre alla denuncia ci si propone di cambiare le cose dalla base della piramide, ognuno nel proprio piccolo, ognuno per quella piccola goccia che compone il mare.
“Non chiedetevi cosa può fare il vostro Paese per voi. Chiedetevi che cosa potete fare voi per il vostro Paese.”
John Fitzgerald Kennedy,  discorso inaugurale del proprio mandato, 20 gennaio 1961
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2 Comments

  1. Panzallaria 11 Ott 2011 at 11:47

    ciao, intanto grazie mille per la citazione. Il web per l’attivismo politico ha dei pro ma ha anche molti contro (e lo dico da persona che crede fortemente nel potere della rete come luogo aggregativo e di potenzialità), perà è vero che sul web molto dissenso viene calmierato attraverso l’uso dei bottoni “mi piace” che esauriscono l’attivismo territoriale e liberano le coscienze. Il web è potente ma non bisogna rimanerne invischiati, lo dico con cognizione di causa perché vedo, ogni giorno, quanti progetti che partono con donnepensanti.net (associazione nata dal e su il web ma che fa cose sul territorio) che si esauriscono e drenano energie, sul web senza coinvolgere i moltissimi (e ci sono) che il web non lo frequentano e senza tradursi in cambiamenti efficaci sul territorio. Secondo me dal web si può partire ma bisogna scendere in piazza, perché le rivoluzioni, anche quelle culturali, non si fanno in salotto 😉 un abbraccio e buon lavoro francesca panz

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  2. Cento per cento Mamma 11 Ott 2011 at 12:12

    @Panzallaria, grazie mille del tuo contributo. Il mio entusiasmo di fronte al web nasce dalla mia piccolissima esperienza. Mi considero quasi una neofita del web e, da bambina, scopro con occhi stupiti una realtà con un alto potenziale e che, a differenza della “realtà reale” pare mutabile e in divenire. Detto ciò, concordo pienamente sul fatto che si debba far uscire l’energia dal web e portarla nella realtà!

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