I Grandi del mondo, riuniti a New York all’ONU nel 2000, hanno sancito un documento in cui si impegnavano a migliorare la vita di tutti gli abitanti del pianeta, non solo dei popoli che rappresentavano. In quell’occasione, si sono dati degli obiettivi da raggiungere entro il 2015. Tutte iniziative importanti, fondamentali e segno che l’uomo ha preso coscienza dei propri doveri nei confronti di chi è nato nel posto sbagliato.
L’11 settembre ha però avuto grosse conseguenze sull’impegno in questo senso. Molte delle risorse stanziate hanno cambiato destinazione, pronte per essere messe in pista per la lotta al terrorismo.
L’esigenza egoistica di protezione dal “male” non può sostituire l’impegno che nel febbraio del 2000 l’umanità si è presa con quel miliardo di persone che vive al di sotto della soglia di povertà, che non ha accesso all’acqua potabile o ai servizi sanitari. L’unica speranza per questo miliardo di persone, rappresentato in maggioranza da bambini, è che i potenti della Terra, per una volta, dimostrino di saper mantenere la parola data e si diano da fare per conseguire gli otto obiettivi entro il 2015.
Maggiori informazioni sul sito Unicef.
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