Febbraio è il mio mese del terrore.
Ogni anno cerco di scacciare i brutti ricordi e di mettere a tacere la scaramanzia. La mia parte razionale mi dice che non ho nulla da temere e che il fatto che capiti di tutto a febbraio sia un caso. Ma la mia spiegazione razionale non convince del tutto la mia parte emotiva… E come darle torto?
Dopo che:
– Hai scoperto – a 15 anni – che dovrai portare l’apparecchio per tutta l’adolescenza e subire un delicato intervento al palato
– Tua mamma ha perso il gioiello della sua vita andando a fare la spesa
– È bruciato l’appartamento sopra il tuo e casa tua si è allagata, sei stata fuori casa quasi un mese e alcune camere sono state distrutte.
I primi due avvenimenti potrebbero rientrare nella sfiga, ma il terzo è un avvenimento che – si spera – ti capita una sola volta nella vita.
Non ve ne ho mai parlato, è stata una delle esperienze più traumatiche della mia vita. 2 febbraio 2006, mentre sceglievamo i biglietti per le Olimpiadi che sarebbero iniziate una settimana dopo, riceviamo la telefonata di mio papà che, uralndo, dice: “tornate a casa, sta bruciando tutto!”
PANICO PURO. Rientriamo a casa, io e mia mamma, e vediamo le fiamme uscire dall’appartamento sopra quello dei miei e raggiungere il tetto del palazzo posto 3 piani più in alto. I Vigili del fuoco tentavano di spegnere l’incendio con le pompe. Una scena tremenda. Noi, lì sotto, impotenti, a sperare che i soffitti di casa nostra non fossero crollati.
Ore e ore per strada, finchè i vigili del fuoco non portano mio padre a fare un’ispezione in casa. Sembra tutto salvo e dichiarano che possiamo far rientro nell’appartamento.
Peccato che dopo 10 minuti, dal lampadario della camera da letto dei miei, comincia a gocciolare acqua. Nel giro di pochi minuti, una cascata d’acqua si riversa dal soffitto. E noi, con i vigili del fuoco, iniziamo una corsa contro il tempo per svuotare e spostare armadi, letto, cassettiere, tappeti, quadri e tutto il salvabile.
Non ho tempo neanche per pensare.
Ci evacuano e troviamo ricovero a casa dei miei zii, dove rimarremo un mesetto circa. Casa nostra è inagibile.
L’angoscia di non sapere se casa tua c’è ancora è indescrivibile.
Ma, come sempre nei momenti più bui, il sole torna a fare capolino. Il giorno dopo l’incendio, per la prima volta, ho avuto modo di entrare nell’appartamento sopra quello bruciato, per verificare i danni con i Vigili del fuoco. Un colpo al cuore. Stanze inondate di luce e di sole, camere grandi e accoglienti, anche se era vuoto e da ristrutturare. Amore a prima vista! E quel cumulo di macerie, di lì a 10 mesi, è diventato il nostro nido.
Ecco il motivo percui mi ripeto, a mo’ di mantra, che febbraio non è un mese così terribile.
Ne usciremo indenni quest’anno?
Io, per sicurezza, un cornetto sul blog lo metto!
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Mamma mia deve essere terribile stare senza casa per un intero mese e vedere l’acqua che inonda tutto e spostare tutto alla rinfusa!
Pensa che io ho costruito la mia attuale casa sopra quella di mia mamma e quando pioveva quest’inverno le sono arrivate delle macchie sul soffitto..avevo una paura allucinante che le goccioline che si fermavano sul soffitto scatenassero una cascata d’acqua. Ma andando a raccogliere l’acqua sopra e con il sole che arrivava dopo la pioggia ci siamo salvate. A me è andata meglio forse perchè non era febbraio???
Passa da me c’è una sfilza di domande che ti aspetta!!
non posso nemmeno immaginare la paura ma posso immaginare la casa dopo l’icendio perchè proprio nel 2006 a mio marito andò a fuoco lo studio dove lavora e conosco bene quella sensazone di smarrimento!
ps per il cornetto, non è vero ma ci credo…
E per la miseria!!!!! Quest’anno è pure bisestile! … Per quanto mi riguarda, la sfortuna si è impadronita di noi dalla fine del 2010… con una sfilza di eventi bruttissimi che ha avuto forti ripercussioni nella mia famiglia. Spero in quest’anno… Un cornetto virtuale anche da parte mia.