Come sapete, ho praticato con Cecilia l’autosvezzamento: niente pappe e un avvicinamento graduale e naturale al cibo, con assaggi di tutti i sapori che compongono l’alimentazione di una persona adulta. Per insegnare ai bambini ad amare il cibo, secondo me, è bene che i bambini ne provino da subito la varietà per poter affinare il gusto.
L’autosvezzamento prevede l’affiancamento del cibo alle normali poppate, fino a che non sia il bambino a “decidere” di sostituire il latte con i pasti.
Come iniziare l’autosvezzamento?
Sedere il bambino a tavola
Da quando inizia a stare seduto, impariamo a condividere il momento del pasto facendo partecipare anche il membro più piccolo della famiglia.
Osservare il bambino
Ci siamo fidati di lui finora, non vedo perché dovremmo smettere di farlo proprio ora, in un momento così delicato. Per lo svezzamento il bambino deve essere pronto: così come a camminare c’è chi inizia a 8 mesi e chi a 15, anche per lo svezzamento è lo stesso. Non è detto che al sesto mese tutti siano pronti, c’è il bambino che a 5 mesi dimostra interesse per il cibo e chi a 8. Non importa, non forziamo e guardiamo quando questo interesse si manifesta. Come capirlo? A tavola il bimbo si protende verso il pane, allunga una manina per afferrare o guarda famelico il nostro boccone che si avvicina alla bocca.
Provare
Non avere timore di sbagliare e lasciarsi andare è un buon punto di partenza per iniziare l’autosvezzamento. La quantità di cibo che si dà al bambino è talmente piccola da non presentare pericoli di reazioni allergiche importanti. Quindi, con serenità facciamo assaggiare al bambino TUTTO quello che passa sulla nostra tavola, a patto che sia cibo sano. Solo assaggiando il bambino inizierà a voler mangiare qualsiasi piatto gli offriremo.
Non confondere il riflesso faringeo con il soffocamento
Se il bambino ha un conato di vomito quando ha in bocca un pezzo di cibo, ci preoccupiamo subito credendo che si stia strozzando. E invece è proprio il contrario! Quel gesto è il riflesso faringeo, che consente al bambino di espellere un pezzo impedendo che finisca in gola. Quindi, lasciamo libero il bambino di sperimentare, sempre stando accanto a lui e non lasciandolo solo mentre mangia.
I bambini sanno “masticare”
Le gengive sono sufficientemente dure per “masticare” piccoli pezzi, anche se i dentini non ci sono ancora. L’importanza della conoscenza da parte dei bimbi delle diverse consistenze dei cibi è uno dei passi fondamentali verso l’autonomia nell’alimentazione.
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Ma qualcuno sa dove si possono trovare medici pediatri che sostengono l’autosvezzamento e in ogni caso metodi naturali nell’educazione, crescita e salute dei bimbi?
Ciao Faraona, molti pediatri sposano le teorie dell’omeopatia e della naturopatia. Ti consiglio di informarti dalle mamme della tua città per sapere chi applica questi metodi.