Come far dormire bene i bambini

Riposare è fondamentale per la salute fisica e mentale del bambino, ma anche dei suoi genitori. E se il bambino non dorme, non lo fa tutta la famiglia.

Penso che sia basilare – almeno nel caso delle mie bambine lo è stato – instaurare un buon rapporto con la messa a nanna e con il sonno fin dal rientro a casa dall’ospedale con il neonato.

Il primo dubbio riguarda il luogo della nanna: Far dormire il bambino nella sua cameretta o in camera con noi? In questa guida illustro i pro e i contro delle due scelte.

In secondo luogo vi è la possibilità di utilizzare la culla o il lettino per ospitare il bambino durante la nanna. In un post dell’anno scorso ho esplorato le alternative.

E poi bisogna cominciare a impostare la nuova vita di mamma e bambino, scandendo i ritmi dettati da poppate e nanna. Ispirandomi al metodo di Tracy Hogg ho elaborato uno schema per la gestione del bebè.

In due esperienze riuscite di insegnamento della nanna ho acquisito alcune certezze – poche – sui capisaldi della buona nanna.

Infine, vi propongo un racconto tragicomico su come il bisogno di sonno cambia con la maternità. Solo per chi ha lo stomaco forte!

Altre risorse sul web:

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1 Comment

  1. Marina 14 Set 2012 at 10:07

    Questo è il tema su cui mi sono arrovellata per mesi e mesi fin dalla più tenera infanzia di mio figlio, per poi arrivare alla conclusione che se avessi seguito il buon senso anzichè i consigli di tata lucia la nostra vita familiare sarebbe stata molto più serena e sana per quanto riguarda il sonno. Mio figlio dorme nella sua cameretta da quando aveva 2 mesi e farlo dormire è sempre stata un’impresa, al ritmo di 2-3-4 risvegli notturni per mesi e mesi, con pesantissime conseguenze sulla vita lavorativa e sul nostro benessere in generale. Pensavamo, con le migliori intenzioni, di abituarlo ad essere autonomo e indipendente. Ho impiegato un secolo per capire che l’isolamento e il distacco non sono le condizioni che fanno sentire un neonato calmo e sereno. Ci sono anche bambini che metabolizzano benissimo il fatto di dormire soli (beati i genitori), è una questione di indole e di carattere, ma se ripenso ai primi 2/3 anni mi rimprovero di non aver saputo capire i bisogni di mio figlio e di avergli imposto un modo innaturale di dormire.

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