Il #mammacheblog e il mio social weekend

Avrete già letto molti resoconti del social family day che si è svolto a Milano sabato 9 giugno, il Mammacheblog. Quindi vi racconterò il mio punto di vista e le mie sensazioni della giornata.

Le partecipanti
E’ meraviglioso e stupefacente vedere come Jolanda riesca a catalizzare su quest’evento l’attenzione di tutte le mamme blogger. C’erano persone provenienti da ogni parte d’Italia e non solo. Londra e New York, solo per citare due luoghi a caso!
Sembrava di essere ad una gita di classe, l’atmosfera era entusiasmante e il sorriso stampato sulla faccia di tutti.

L’organizzazione
Penso che qualsiasi evento dedicato alle famiglie dovrebbe ispirarsi a Fattore Mamma! Attenzioni e premure nei confronti dei bambini – una stanza della nanna, pappe per i più piccoli, baby club per i più grandi e fasciatoi nei bagni degli uomini, acqua e generi di conforto sempre disponibili per tutti. Solo una condizione del genere permette alle mamme di potersi dedicare al “lavoro”, di potersi concentrare sui temi dell’incontro senza continue distrazioni.

I mom-talk
Ho seguito quelli del mattino perché il pomeriggio l’ho passato da un’altra parte… Ma di questo vi dirò più sotto! Sono stata piacevolmente sorpresa dal tipo di argomenti trattati: discorsi interessanti e che mi hanno fornito spunti utili per l’evoluzione del mio lavoro e della mia attività.
La discussione spesso è ricaduta sul travagliato rapporto tra blogger e aziende. E ho capito che la strada è ancora lunga. Da un lato per molti all’inizio la monetizzazione è l’obiettivo principale. E credo che non sia l’approccio giusto perché un blog esiste solo se qualcuno lo legge. I lettori, per citare Wonderland, sono il 50% di un blog. Ed è grazie a questo 50% che le aziende sono interessate a collaborare con noi. Dovremmo non dimenticarci mai che la nostra mission è quella di fornire contenuti di qualità, interessanti e fruibili. D’altro canto, però, ho assistito a interventi inquietanti sulla scarsa consapevolezza di se stesse e dei propri siti. Finché ci porremo problemi di coscienza nell’accettare un invito a cena o dei soldi per il nostro lavoro, difficilmente il mommy blogging potrà decollare in Italia. O meglio: essere retribuiti in qualche modo da un’azienda per continuare a produrre un contenuto – che deve essere libero da vincoli con le aziende stesse, sia chiaro – può essere l’unico modo per fornire un servizio al lettore, gratis (come ha sottolieato Jolanda).

Gli showcase
Una telecamera e una stanza a disposizione per raccontare il proprio progetto. Io ho parlato di 100% Mamma – lo shop.
E nei prossimi giorni troverete tutti gli showcase su Mammacheblog!

Il mom class
Che dire? Tenevo moltissimo a questa opportunità: una lezione di due ore con indicazioni di ReteLab sull’avvio di un blog professionale. Una fucina di idee e moltissimi suggerimenti. Il nuovo look del blog è il primo passettino nella direzione indicata da Barbara e Nestore. Mi sento un po’ la partecipante del “Ma come ti vesti?” dei blog, speriamo di non deluderli ;-)!

Ah, ovviamente, essendo tra gli sponsor anche Real Time, c’erano Enzo e Carla, in versione cartonato, per fortuna!

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2 Comments

  1. mammamanager 11 Giu 2012 at 14:55

    che bello! deve essere stata proprio una bella manifestazione!

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  2. Cento per cento Mamma 11 Giu 2012 at 15:43

    Si, siamo state molto bene ed è stato un evento arricchente sotto tutti i punti di vista!

    Reply

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