Il gioco attivo per i bambini

Durante l’incontro con Duracell – si è parlato di gioco attivo con lo psicologo Raffaele Morelli – riflettevo sulla mia infanzia e sul fatto che tutto il mio tempo libero fosse dedicato al “GIOCO CHE IMPLICA NEL BAMBINO LA RICERCA DI UNA SOLUZIONE CONCRETA”.

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Mi perdevo in pomeriggi di gioco con Barbie e il suo mondo, mi trasformavo in un macellaio usando la ghiaia del mio giardino o costruivo torri che sfidavano la gravità con i Lego.
Poi un dato ha catturato la mia attenzione: il 22,7% dei bambini italiani passa più di due ore al giorno davanti a uno schermo. E ho capito che lo scollamento tra allora e adesso è grandissimo.

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Secondo la ricerca commissionata da Duracell sulle abitudini di gioco delle famiglie in Italia, Inghilterra, Germania, Francia e Russia, il principale strumento di gioco genitori/figli è rappresentato dal tablet (87%), anche se i genitori riportano che si divertono di più con il gioco attivo (79,10% vs il 34,60% che si diverte di più con tablet e pc). Una contraddizione che fa capire come il gioco più “semplice” sia il tablet, ma come i genitori sentano la necessità di trovare un’alternativa.

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Una riflessione a questo punto è d’obbligo: è fondamentale giocare con i propri figli? Raffaele Morelli ha affrontato l’argomento dicendo che il gioco non deve essere un obbligo, ma è fondamentale rispettare i tempi del bambino, senza imposizioni. Mi trovo spesso a fronteggiare le mie figlie che vorrebbero giocare con me, ma io faccio molta fatica e la noia che provo non riesco a nasconderla. Così, dopo essermi fatta molti sensi di colpa, ho virato verso i lavoretti insieme. Mi ha fatto piacere sapere che il dott. Morelli lo ritenesse un buon modo per trascorrere tempo insieme: i bambini percepiscono e assorbono l’ambiente in cui vivono, se i genitori sono felici anche loro lo sono. Inoltre, il fare con le mani, il creare qualcosa in modo pratico è importantissimo per la sua crescita.

Parallelamente ai 5000 genitori, sono stati intervistati anche genitori digitali, che hanno riportato abitudini diverse e che danno un’idea, a mio avviso, delle tendenze future sul gioco attivo. Solo il 2% dei bambini delle famiglie digitali passano più di 2 ore davanti allo schermo. Inoltre, i luoghi digital free di casa sono diversi rispetto al resto delle famiglie. La tavola è il luogo in cui sono vietati i device, così come le occasioni particolari.

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Quest’anno Babbo Natale porterà alle mie bambine dei giocattoli che stimolino il gioco attivo – e chissà che con alcuni non venga coinvolta anche io :-).

E voi, giocate con i vostri bambini?

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