Ce l’avevo in casa da un po’, ma ho dovuto aspettare che il livello di stress avesse di gran lunga superato il livello di guardia prima di prenderlo in mano. Quando l’ho acquistato, mi aveva colpito l’idea di sfruttare la propensione naturale femminile al multitasking, da me tanto detestata, per ritagliarsi dei momenti per sè e per meditare.
Mentre si stira, quando siamo bloccate ad un semaforo rosso, quando andiamo a letto… Se ci pensate sono 1.000 le occasioni ogni giorno in cui possiamo lasciare la nostra testa libera di pensare ad altro. Essere qui con il corpo, ma là con la mente.
E l’ho trovato interessante. Certo, a volte un po’ semplicistico, ma piacevole da leggere e con spunti utili. La difficoltà sta nel mettere in pratica gli esercizi fino a farli diventare un’abitudine.
Sarà che non ci metto mai molto impegno…
Ho letto Meditazioni per donne sempre di corsa di Anna Talò
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Me lo devo procurare, assolutamente.
pero’ c’ho ancora da capire come fai a stirare e leggere contemporaneamente….. sei un mito! Io mi sarei gia’ ustionata una mano…..o avrei bruciato come minimo qualche lenzuolo….:D
Mammadesign non sarei in grado neanche io di leggere stirando… anche perché io odio stirare e sono negata 😉
Il libro l’ho letto nei ritagli di tempo – bella battuta, eh?! – e le meditazioni che l’autrice suggerisce sono da fare mentre si stira, mentre si aspetta da un medico, mentre si aspetta il semaforo…
Volevo chiederti una cosa: mi ricordo di un tuo vecchio post sull’angolo lettura per le camerette dei bimbi. Non riesco più a trovarlo… Mi manderesti il link?
Ah, ecco….. mi sentivo gia’ non-multitasking! (l’eta’ avanza…).
Non ricordo un post in particolare sull’angolo lettura, forse ti riferisci a questo sull’illuminazione nella cameretta?:
http://mammachecasa.blogspot.com/2011/04/il-comfort-nella-cameretta-del-bambino.html#more
O forse ai consigli che do’ nel libro di Laura de Laurentiis..trovi qua il capitolo:
http://books.google.co.uk/books?id=meRcwlMDncwC&lpg=PT122&ots=tJq7-5Wzxn&dq=mammachecasa+il+grande+libro+del+neonato&pg=PT121#v=onepage&q&f=false
Pero’, ora che mi ci fai pensare, potrebbe essere uno degli argomenti da trattare: me lo segno!
O magari era un consiglio che davo da qualche altra parte…..
Scusate lettrici ma non penso che la nostra blogger intendesse dirvi che stira leggendo (questo lo esemplifica l’autrice del libro)!
Credo che volesse promuovere un libro ma se riflettete un attimo a lasciar correre la mente altrove mentre guidate o siete lontane da casa (possibilmente non al lavoro)e/o dalla famiglia o mentre siete in altre faccende affancendate non ci vuole poi molto, basta non fare del proprio impegno famigliare un pensiero ossessivo.
Insomma costruitevi e fatelo da sole se siete ancora in grado di pensare in autonomia!!
Susy
p.s. spero che la nostra blogger pubblichi anche i post critici in modo costruttivo come intende essere il mio.
@Mammadesign, grazie… non mi ricordo, forse davvero ne parlavi non sul tuo blog… Ti tengo aggiornata se mi viene in mente.
@Susy, certo che pubblico il tuo commento, ci mancherebbe altro. Vorrei solo precisare che il mio post non era di promozione di un libro, semplicemente ho letto un testo che ho trovato interessante e ho voluto condividerlo con voi. I post promozionali o sponsorizzati sono taggati con l’etichetta “collaborazioni”. Buona serata 🙂
Susy, scusa, ma perche’ “la nostra blogger” non dovrebbe essere capace di pensare in autonomia? Dal momento che scrive una critica su un libro che ha letto, che aggiorna un blog tutto suo e che riesce pure a trovare il tempo di leggere, mi sembra ben oltre il “pensiero ossessivo”! Comunque fai bene a sottolineare il fatto che la testa non puo’ e non deve essere occupata dagli impegni familiari… Mi pare di capire, pero’, che una famiglia tu non ce l’hai….. o sbaglio? La famiglia non e’ ossessione, e’ solo un grossissimo impegno! 😀 Con simpatia, Mammadesign
Sono Susy e una famiglia ce l’ho eccome, due figli maschi e un marito e mi pare che basti!
Intendevo dire che il fatto di gestire un menage famigliare a livello organizzativo è quasi una professione ma non deve e non può essere l’unico pensiero e dal momento che noi siamo naturalmente portate al multitasking dovremmo percepire il momento in cui è opportuno distogliere la mente dai pensieri che vi si affollano in modo che può diventare ossessivo e generare stress e dedicare un po’ di tempo ad un pensiero unico e su questo concentrarsi. A me ha fatto molto bene iscrivermi in palestra in orario precena (i figli ora sono grandini, 12 e 14 anni) dopo averla allestita o imbastita. Per due sere alla settimana i tre maschi di casa conoscono i loro compiti e li svolgono e io mi concentro nella fatica fisica che è estremamente liberatoria.
Chiaramente con i bimbi piccolissimi è necessario avere dei supporti esterni o interni alla famiglia senza trincerarsi dietro ad un orgoglio sbagliato (per i nonni due ore con i nipoti sono un dono, non una sofferenza).
Intendevo anche dire che a certe considerazioni ci si arriva da sole, vivendo, sbagliando e soffrendo senza dover leggere libri, almeno a me è accaduto così.
Buon proseguimento di we.
Susy
Parlo per me dicendo che prima di sostenere che una lettura è inutile di solito provo a leggere il libro. Ho trovato questo testo interessante e, non intendendomi minimamente di training autogeno, mi è stato utile.
Credo fermamente che un blog sia un luogo di condivisione di competenze e conoscenze e, se posso evitare ad una donna di dover imparare sulla propria pelle, lo faccio volentieri! Grazie a tutte per i vostri contributi!
Di, suzy, hai ragione, spesso ci si arriva da sole, anche se personalmente non vedo cosa ci sia di male a suggerire la lettura di un libro. Seguiro’ il tuo consiglio e mi iscrivero’ a tai-chi, anche se purtroppo non ho la fortuna di avere I nonni vicini! Buon we a te!
Buongiorno Centopercentomamma! Volevo ringraziarti per aver letto il mio libro e averlo consigliato.
Se posso difendere la mia “creatura”, non credo sia semplicistico: ho deciso di renderlo il più agile e semplice possibile perché, come ho scritto nelle Conclusioni, mi pareva un po’ folle proporre un tomo di mille pagine a donne che hanno un milione di cose da fare e hanno ormai i capelli dritti in testa per lo stress. Desideravo fosse una pausa piacevole, senza troppe menate, qualcosa che facesse scattare un clic senza fatica.
E’ vero che a certe conclusioni si può arrivare da sole (e difatti, io l’ho fatto e l’ho poi messo nero su bianco), ma quante volte abbiamo bisogno di farci dare un consiglio quando sappiamo già quale sia la cosa giusta da fare? Credo che i libri spesso servano solo a far accendere la lampadina, come quella di Archimede Pitagorico, a far venire a galla ciò che già “sappiamo”. Qui ci sono solo in più le spiegazioni scientifiche del perché funziona in un certo modo.
Grazie ancora!!
@Anna, che piacere accoglierti nel mio salotto! Grazie per il tuo commento e grazie per essere passata di qua. Visto che la mia recensione del tuo libro ha suscitato qualche polemica – tra l’altro potrai testimoniare anche tu che io e te non ci conosciamo! – mi piacerebbe poterti porre alcune domande sul libro e sul tuo percorso. Ti contatto privatamente. A presto! Cristiana