Un pomeriggio unico

Andare dal medico di base, quello che una volta si chiama “della mutua”, è un’esperienza mistica. Il solito cartello all’entrata recita più o meno: “L’ambulatorio è aperto dalle ore alle ore tutti i giorni. Per le ricette è necessario telefonare. NB Lasciate ogni speranza o voi che entrate.”. Superato il primo, non proprio roseo, impatto, entro nella sala d’attesa, 30 persone in 2 metri quadrati. “Chi è l’ultimo?” E si scatena il putiferio. Il vecchietto sdentato in fondo alla sala indica la signora con il bambino accanto a me. “Chi, io? Non sono io l’ultima” risponde stizzita “è il ragazzo laggiù. Tutti si spostano lasciandomi intravedere un ventenne con Ipod nelle orecchie che neppure capisce che stiamo parlando di lui. Ok, un quarto d’ora solo per capire quando toccherà a me.

Cerco un posticino e mi metto “comoda”, si fa per dire… Tento di scaricare le mail ma, manco a dirlo, il cellulare non prende e sono costretta a sfogliare qualcuna delle riviste vintage che la dottoressa mette a disposizione dei clienti. Il matrimonio di Lady Diana e Carlo d’Inghilterra è il servizio di punta… Fate voi…
E intanto mezz’ora se ne è andata… E sono passate due persone. Ma che cos’avranno da fare là dentro?
Ogni tre minuti entra qualcuno, bussa alla porta dell’ambulatorio, entra e rimane dentro qualche minuto. “Scusate, dovevo solo ritirare una ricettina.” Io invece sono qui per passare il pomeriggio, a casa mi annoiavo…
Dopo un’ora di attesa, cellulare senza campo, riviste lette tutte – non male sapere già come andranno a finire i flirt estivi del 2001… – è finalmente il mio turno. Arriva l’ennesima signora ingioiellata che tenta – questa volta tenta – di tagliare la fila. Eh, no, cara mia, ora tocca a me! Decima litigata in un’ora, ma finalmente raggiungo l’ambulatorio. “Dottoressa, avrei bisogno di un certificato medico”. “Ok, eccolo.” e segue una chiacchierata su temi vari, che dura circa 15 minuti… e fuori le persone accalcate in 2 metri quadri ad aspettare tutto il pomeriggio. Basterebbe evitare le chiacchiere e velocizzarsi un pochino.

Che poi quando esco tutti mi guardano male… Manco fosse colpa mia…

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