Tempo per sé per rigenerarsi

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Non ci vogliono dei giorni interi per rigenerarsi. Quando diventi mamma, quando le tue giornate sono scandite dal cambio dei pannolini, dalle poppate e il tuo capo diventa il tuo bambino, pagheresti oro per avere 5 minuti – solo 5 piccolissimi minuti – tutti per te.

Il tempo è relativo. Anni fa, quando ancora vivevo a casa dei miei e il mio unico appuntamento faticoso della giornata era presentarmi puntuale al lavoro, mi sembrava che essere alle 9.15 in ufficio fosse un sacrificio di dimensione planetaria. Mi buttavo giù dal letto, mi lavavo la faccia, facevo colazione, mi vestivo e uscivo. Mi trascinavo fino all’autobus e poi rientravo in catalessi fino al momento di mettere piede in agenzia.

Oggi mi rendo conto di occuparmi di moltissimi aspetti prima di uscire al mattino, nello stesso tempo in cui prima sceglievo la camicetta da indossare. Cosa è cambiato? Cosa è successo? Semplicemente che se le cose non le faccio io non le fa nessuno – e che se lascio il disastro la mattina, il rientro alla sera sarà ancora più faticoso.

I ritmi delle mie giornate sono elevatissimi – mamme, capite di cosa parlo, vero? – e richiedono uno stop per ritemprare il corpo e lo spirito. Come dicevo qualche riga più in alto, non si tratta di una settimana ai Caraibi – che a potersela permettere male non farebbe, per carità – ma anche solo quei 5 minuti dopo la doccia, in cui l’unico pensiero è riuscire a spalmare la crema anche sulla parte posteriore delle gambe e l’unico rumore sono i tuoi pensieri. Mi basta un punto di stacco, una chat con un’amica, un bicchiere di vino con mio marito, una risata con i colleghi, un capitolo del mio libro preferito, una puntata di Glee.

Andare altrove senza muovermi dal mio bagno.

Non sentire più il caos di casa.

Rimettere me stessa al centro, per un momento, come se tutto intorno a me scomparisse.

Tornare ad avere 18 anni, con quella leggerezza che ormai è un lontano ricordo.

Assaporare una canzone, cantandola a squarciagola.

 

Il benessere è anche questo. Uscire dal bagno, come se mi fossi cambiata la maschera, come se avessi gettato nel cesto della lavanderia i miei vecchi abiti logori e stanchi e indossassi un vestito da principessa. Il sorriso ricompare sul mio viso, la voglia di stare con le mie figlie è di nuovo viva, torno ad essere quella che mi piace e non più la controfigura antipatica di me stessa.

Respirare. Sembra strano, ma a volte mi pare di essere in apnea, di vivere intere giornate senza una boccata d’ossigeno. E quei cinque minuti miei, solo miei, mi permettono di far entrare nei polmoni la giusta quantità di aria per arrivare a chiudere quel giorno. Dal momento in cui riemergo, gli occhi vedono di più, le orecchie sono più disponibili ad ascoltare e la bocca si piega in sorrisi.

A casa si sta bene, ma a volte bisogna affrontare, lontani da casa, situazioni che di tempo per te non te ne lasciano, che ti fanno scontrare con i tuoi demoni peggiori. Anche le mamme di bambini che hanno bisogno di cure ospedaliere dovrebbero avere la possibilità di chiudersi in bagno da sole, facendo un viaggio lontano lontano da lì. Per questo Groupon ha lanciato l’iniziativa “Stare bene, come a casa“. Il progetto sostiene la realizzazione della Casa Pediatrica dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano. Sul sito c’è una pagina dedicata, in cui è possibile acquistare coupon dei settori salute, benessere, medicina estetica. Per ogni coupon comprato entro il 5 aprile 2015, saranno devoluti da Groupon 2 euro alla Casa Pediatrica.

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Questo post è stato realizzato in collaborazione con Groupon in occasione della campagna Stare bene come a casa a favore del Fatebenefratelli. Tutte le informazioni a questo indirizzo http://www.groupon.it/offerte/milano/spa?a=stare-bene-come-a-casa-groupon-per-il-fatebenefratelli

 

 

 

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