Come sopravvivere ai gruppi whatsapp delle mamme

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Ricomincia la scuola, ripartono le attività sportive e i gruppi whatsapp delle mamme esplodono di messaggi. Se ti arriva la notifica che ti comunica che fai parte del gruppo “le mamme della IA”, preparati perché la tua vita sta per cambiare. Per sempre. Senza che tu possa fare niente per opporti al cambiamento, alla faccia della resilienza. Forse qualcosa che puoi fare c’è, in effetti:

  1. Silenzia i gruppi, se non vuoi essere svegliata dal PLIN PLIN alle 2:48 di sabato notte per la mamma di Genoveffa che chiede se la copertina blu va messa al quaderno a righe di terza o a quello a quadretti da 1 cm. Se non sai come fare, ecco come si silenziano le notifiche di un gruppo Whatsapp: Con la chat aperta, clicca sul nome del gruppo in alto -> Silenzioso -> PER UN ANNO (per sempre è un’opzione che esiste solo nelle fiabe, purtroppo)
  2. Conta fino a 10 prima di rispondere. Fai un salto, fanne un altro, fai la riverenza, guarda in su, giarda in giù, chiediti se la tua risposta è utile a qualcuno. Se, come immagino, la tua risposta è no, chiudi Whatsapp.
  3. Metti in chiaro che un “grazie” è sufficiente. Di solito funziona così: una domanda, una risposta, 25 grazie. 27 notifiche in 2 minuti, quando va bene. Un grazie a nome di tutti è più che sufficiente.
  4. Non postare le 200 foto del saggio di psicomotricità dei pargoli né i 200 minuti di video della recita di Natale. Se qualche altra mamma lo fa, fermala, a costo di legarle i pollici dietro la schiena. Il gruppo Whatsapp delle mamme non è la chat con i nonni che vivono dall’altra parte del mondo e vogliono vedere TUTTA la giornata dei loro dolci nipotini.
  5. Quando qualcuno chiede “cosa regaliamo alle maestre?” trovati un focoso amante o, nell’impossibilità immediata di reperire la materia prima, datti all’alcol: ti aspettano giorni – e notti – di improbabili idee; i regali più di merda che ti vengano in mente sembreranno preziosi doni portati dai Re Magi.
  6. Non farti contagiare dal catastrofismo: una maestra col raffreddore è di sicuro il preludio a un pre-pensionamento per malattia, un intervallo saltato è un “gravissimo atto da parte dell’insegnante”, “i nostri poveri bimbi” è il soggetto delle frasi che dopo “il pelide Achille” ti tormenterà di più. E su Whatsapp le catastrofi assumono proporzioni epiche quasi quanto al caffè di fronte a scuola.
  7. Ignorale. C’è poco da aggiungere. A volte ti sembra di stare in un gruppo di auto-aiuto. A volte al manicomio di Collegno. A volte è come trovarsi in mezzo ad una caccia alle streghe. Sono fatte così – e Whatsapp peggiora le cose (sarà che chi ha detto che “verba volant, scripta manent” non era proprio un pirla…)
  8. Fatti una vita. I tuoi bambini vanno a scuola. E se la sanno cavare meglio di quanto tu creda, senza bisogno del tuo interessamento continuo. Le amicizie le possono coltivare in autonomia, anche se tu non passi la giornata in chat con le altre madri. Rassegnati, non sei così indispensabile nella vita sociale dei tuoi figli. Approfittane, fatti una vita, costruisci su te stessa e circondati delle persone che vorresti avere intorno. E non credo che le mamme del gruppo Whatsapp siano tra queste.

Credo che con queste poche indicazioni tu possa sperare di sopravvivere alle chat delle mamme, anche se io ad oggi, con 5 chat attive, ogni tanto medito di lanciare l’iPhone nel Po e fingere di essermi cancellata da qualsiasi social. Ma forse sono io che esagero…

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