L’altra sera riflettevo sul mio comportamento come madre. Lungi da me farmi venire sensi di colpa – che mi pare di fare il possibile per crescere le bambine nel miglior modo – ma ogni tanto un esame di coscienza è necessario.
Insomma, cercavo di guardarmi dal di fuori e vedevo una mamma spesso distratta da mille scemenze, una donna che corre come una forsennata dando a volte troppa importanza a questioni di principio e troppa poca ai preziosissimi attimi che le restano da vivere ogni giorno con le sue figlie.
Ma soprattutto, ho visto una mamma che parla con le figlie e nel frattempo smanetta con il cellulare, che ascolta la poesia imparata a scuola mentre scarica la posta, che fa le coccole all’una o all’altra mentre aggiorna il feed di Facebook.
E ho fatto un salto in avanti a quando, tra qualche anno, anche Sofia e Cecilia saranno due persone social, con un account di posta, un profilo Instagram e whatsapp sempre aperto. E ho pensato che no, a tavola non permetterò che usino il cellulare e che sì, quando parlano con me dovranno appoggiare lo smartphone.
Già, pretenderò da loro cose che oggi io non faccio. Questo non è giusto. Loro ogni giorno mi vedono con l’iPhone perennemente in mano, mentre guido, parlo, cucino e stendo. Questo è l’esempio pessimo che sto dando loro.
Noi genitori siamo uno specchio in cui i figli si riflettono.
Se urliamo contro di loro, loro lo faranno con noi.
Se mangiamo stando scomposti a tavola, lo faranno anche loro.
Se manchiamo loro di rispetto, lo faranno loro a noi.
Pensiamoci più spesso, noi dobbiamo essere l’esempio migliore che possono avere i nostri figli!
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