“Sei una donna impegnativa”

“Sei una donna impegnativa”
Ma vi rendete conto di cosa c’è dietro questa frase che ognuna di noi si è sentita ripetere 10.000 volte nella vita, come dichiarazione d’amore, come ultimo messaggio prima di gettare la spugna e come intercalare tra un “ordiniamo sushi?” e un “mi sono dimenticato di pagare la bolletta della luce”?

“Sei una donna impegnativa” è un meraviglioso modo per scaricare il barile su di noi, attribuendoci la colpa se non ci facciamo andare bene le frecciatine della suocera o se abbiamo un sogno lavorativo. Sei una donna impegnativa, quindi non so se sono all’altezza, quindi sono autorizzato a farmi un’amante leggera e possibilmente un po’ oca, quindi se va tutto a puttane (compreso io) sappi che la colpa è tua.

“Sei una donna impegnativa” apre la porta al maschilismo, al fatto che noi dovremmo stare al nostro posto, senza troppe pretese, sorridenti e accondiscendenti come piace agli uomini, con qualche ambizione per non risultare noiose ma senza troppi grilli per la testa, ché in fin dei conti sempre donne siamo.

“Sei una donna impegnativa”, amiche mie, deve essere il canarino nella miniera, che quando muore è meglio scappare. Ecco, scappare, perché “sei una donna impegnativa” è solo il preludio di un fallimento dichiarato.

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