Cosa c’è di più bello che trascorrere una giornata con i piedi nell’erba, ascoltando le risate dei bambini che corrono liberi e sorseggiando vino bianco fresco, con amici e famiglia? Il picnic è il modo migliore per celebrare la primavera, ma anche l’estate o l’autunno. Cambia il clima, cambia magari la location ma il picnic resta la mia domenica preferita. C’è un che di retrò nell’atmosfera del picnic, che mi riporta alla Francia ottocentesca, a quei gruppi di borghesi che si ritrovavano per pranzare insieme, in una mondanità senza l’ufficialità di un evento nei palazzi pur con un’attenzione al gusto, proprio per il piacere di trascorrere del tempo insieme, godendo della natura. Tutti abbiamo ben in mente il Dejeneur sur l’herbe di Manet, l’emblema della storia del picnic, la mollezza e il compiacimento per qualcosa che rompesse gli schemi tradizionali. Mi sono presa la briga di cercare l’etimologia della parola picnic, per capire se il mio sesto senso sull’origine avesse un fondamento. Ecco, la parola inglese “picnic” deriva dal francese – guarda caso – piquer nique, cioè “spiluccare qualcosa di poco valore”. In Francia il modo di dire si è sviluppato dal XVII secolo, per poi apparire in Inghilterra nel 1748. Insomma, un modo di stare insieme che affonda le radici in un tempo lontanissimo e pieno di fascino, nella più raffinata Francia e che non ha nulla a che vedere con la pacchiana America.
Visto che ritengo che le cose belle meritino di essere coccolate e curate nei dettagli, quando mi capita di organizzare un picnic cerco di fare del mio meglio per riportare quello charme dei tempi andati anche nelle mie giornate en plein air.
Picnic sul prato
Barbara di Mammafelice ha scritto una guida perfetta e completa al picnic, inteso anche come gita fuori porta. A tutti i consigli che lei da e all’imperdibile selezione di ricette per un picnic verace e goloso, vorrei aggiungere alcuni punti:
- Scegli un luogo isolato, evitando come la peste i parchi cittadini sovraffollati e i pezzi di prato vicini alla strada per non correre il rischio di sentirti un pollo in batteria. Non c’è niente di meno piacevole che passare la giornata ad evitare pallonate e urlare più forte della musica tamarra dei vicini di picnic. Meglio fare qualche passo in più a piedi, addentrandosi nel bosco, e scegliere un frondoso albero sotto cui godersi la frescura del venticello, al riparo da schiamazzi e schizzi di gavettoni.
- Stai lontano dalle stradine sterrate, anche se frequentate solo da mountain bike e moto. Ad ogni passaggio potresti ricevere un’onda anomala di polvere.
Cosa serve per un picnic sul prato
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La coperta: è la base del picnic e, a seconda della stagione, può essere un caldo plaid o una rustica tovaglia (in foto: plaid giallo e grigio in cotone Maison du Monde)
- La tovaglia: per me una tovaglia da picnic dev’essere in lino grezzo, il materiale che racchiude i concetti di rustico ed elegante che sono la sintesi del pranzo en plein air. (in foto, tovaglia in lino color corda a righe rosse, su Amazon.
- Il cestino da pic nic: ce ne sono da perdere la testa, da 2, 4 o 6 persone. Comprendono le posate e le stoviglie, i bicchieri e alcuni scompartimenti per mantenere in fresco bottiglie e cibi. Già, mica si può mangiare con piatti di plastica, altrimenti sfugge tutta la poesia. (in foto: cestino acquistabile su Amazon).
- I contenitori ermetici per le pietanze: adoro i vasetti ermetici come questo, ma vanno bene anche contenitori per alimenti in plastica, più leggeri e comodi da trasportare, ma del tutto privi di fascino.
L’idea in più
Le uova ripiene sono un classico dei picnic. Ma come trasportarle? Mi sono innamorata di quest’idea, comoda e d’effetto: mettile nel cartone delle uova, meglio ancora se colorato. Per la ricetta, però, meglio affidarsi alla tradizione familiare. Mi farò dare la ricetta segreta di mia nonna da mio papà, prometto di condividerla con te se la otterrò.
Picnic in spiaggia
Se sei tra i fortunati che hanno il mare vicino, un picnic sulla spiaggia, in primavera e autunno, è un’occasione per godere di panorami mozzafiato con poche persone, brezza fresca e profumo di mare, senza il caldo e la folla di agosto.
Se non hai voglia di cucinare, puoi optare per formaggi e frutta, magari con qualche tocco di torta salata e grissini fatti in casa, salumi e vino che si accompagni al menu. Nella foto, un ricchissimo picnic a base di Moet&Chandon.
Cosa serve per un picnic in spiaggia
Per replicare l’atmosfera raffinata e nomade della foto, ecco ciò che non può mancare:
- Plaid, coperte, mezzeri sui toni dei beige e del bianco, da sovrapporre e stendere sulla sabbia.
- Un tavolino basso, di legno grezzo, su cui appoggiare le vivande.
- Tanti cuscini, sui medesimi toni, per arredare l’ambiente e rendere più comodo stare seduti.
- Tante ciotoline una diversa dall’altra, con fantasie complementari.
Tutto Maison du Monde.
L’idea in più
Se non hai un tavolino adatto o non hai voglia di trasportarlo fino in spiaggia, puoi appoggiare le vivande su cassette della frutta in legno rovesciate o pallet. Atmosfera shabby chic garantita!
Buon picnic, che fascino e buon vino siano con te! 🙂
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