Perché Natale è un giorno speciale

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Natale è la festa dei bambini, si dice. Il Natale perfetto, quello colmo d’amore e di doni, di calore di casa e di tutte le persone amate è la festa dei bambini fortunati.

Ma non siamo tutti bambini fortunati e anche se in passato lo siamo stati, crescendo pochissimi hanno mantenuto questo status.

Ci sono dolori, lacerazioni, preoccupazioni, periodi cupi, malattie, angosce. Ci sono i problemi, quelli di tutti i giorni risolvibili, ci sono montagne insormontabili, ci sono amori impossibili e situazioni che lacerano il cuore e la mente.

C’è la vita, che scorre via dalle mani mentre noi siamo troppo impegnati a preoccuparci, ad amare, a odiare, a rimproverare i figli, a desiderare un bambino, a curare un malato, a farci intossicare da persone negative.

Natale è lo specchio dell’imperfezione delle nostre vite. Niente corrisponde a ciò che ci eravamo prefigurati, nulla è andato secondo i piani, la vita ha mescolato le carte e ci ha costretti a giocare così.

Ci sono assenze che bruciano, ci sono presenze che innervosiscono, ci sono mancanze che si fanno sentire più forti, ci sono frustrazioni che pervadono, ore che scorrono troppo veloci, desideri che si scontrano con doveri e scelte, scelte che sappiamo ci porteranno alla deriva e strade che non percorriamo per paura di questa deriva.

C’è la vita, tutti i giorni, anche a Natale. Anzi forse a Natale di più, perché tutto questo pacchetto di emozioni si fa più grande, diventa un enorme fardello che ci portiamo sulle spalle e ci impedisce di guardare oltre, avanti, dove di sicuro qualcosa di buono c’è.

Natale è un giorno speciale, anche se vorremmo ignorarlo, saltando direttamente al 26 dicembre. E invece quel 25 dicembre di nascite, rinascite, amore che arriva nel mondo c’è. Non lo si può cancellare dal calendario. Per fortuna, aggiungerei. Perché saltarlo significherebbe perdersi un pezzettino di vita, perdersi un giorno speciale.

Sono sicura che nonostante tutto il dolore che ognuno porta con sé, ci siano due occhi da guardare, due manine ansiose di scartare i regali per le quali vale la pena, il pelo di un cucciolo da accarezzare per trovare quell’amore, una voce che potrebbe esserci ancora per pochi Natali.

Quest’anno, a Natale, resterò ancorata al qui e ora. Mi nutrirò delle risate delle mie figlie, del rumore dei piatti, del profumo di cibi appena sfornati, del tepore della calda casa dei miei genitori, dei sorrisi. Metterò in pausa tutto il resto. E questa è la vera magia del Natale. Esserci, con le persone con cui passiamo quel giorno, non solo con la presenza fisica, ma anche con la testa e con il cuore.

Siateci, anche voi. Che da dopodomani facciamo ripartire tutto il resto, ma domani no. Domani è Natale.

 

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