Neomamme: 5 motivi per non lasciare il lavoro

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Sei diventata mamma da pochissimo e ti sei accorta che, anche se ti sembrava impossibile, avevano ragione le tue amiche a dire che un figlio cambia tutto. Il lavoro prima della gravidanza era il luogo delle soddisfazioni, della crescita in vista del futuro, o come minimo il mezzo attravesro cui il tuo tempo libero poteva offrirti qualità. Adesso è diventato il più grande ostacolo alla tua felicità. Vorresti stare con tuo figlio, non essere obbligata a parcheggiare la tua creatura tra nonni, asili nido, baby-sitter e parenti di ogni ordine e grado. Vorresti esserci alla prima parola, alla prima camminata, alla prima caduta, alla prima corsa, al primo dentino. E invece, stai vivendo le tappe di tuo figlio attraverso i racconti di chi trascorre il proprio tempo con lui.

Ma non solo: quel tempo passato alla scrivania ti opprime, ti sembra che sia sprecato. Vorresti poter mandare tutti a quel paese e stare con tuo figlio a fare ciò che ti fa sentire davvero realizzata: fare la mamma.

Mi sono sentita così anche io, quando sono diventata mamma per la prima volta. La sensazione è stata ancora più forte la seconda volta. Ero un’altra persona, avevo obiettivi molto più alti di quelli dell’azienda per la quale lavoravo. Ho cercato un’alternativa, consapevole che se la mia situazione economica me l’avesse permesso, avrei lasciato il lavoro per fare la mamma.

Poi sono passati gli anni e, di nuovo, tutto è cambiato. Ora sono felice di aver lottato per il mio lavoro, di aver dormito tre ore per notte per far decollare un progetto di lavoro e di vita che mi permette oggi di esserci per le mie figlie e al contempo di raccogliere, pianificare, essere viva e fare quello che amo.

Ecco, alla luce della mia esperienza e di quella di tante donne che hanno fatto scelte diverse dalla mia, i motivi per cui lavorare è fondamentale:

  1. Lavoro è indipendenza economica: lo so che oggi le cose con il tuo compagno sono come in un film Disney, ma la vita è un imprevisto continuo e tu devi essere nelle condizioni di poter badare a te stessa e ai tuoi figli indipendentemente da lui. Non capiterà, ma se capitasse che l’amore finisca, che lui ti lasci, che tu ti innamori perdutamente di un altro, devi potercela fare. E senza un lavoro non vai da nessuna parte;
  2. Lavoro è soddisfazione personale: anche se oggi ti sembra che il massimo della soddisfazione sia stare h24 con il tuo bambino – ed è così, oggi -, presto la scuola, gli amici, le attività sportive faranno diventare il tuo neonato un individuo con la propria esistenza, indipendente dalla tua. Sempre di più, il tempo che vi dedicherete sarà minore, la tua presenza non necessaria 24 ore su 24. E a quel punto, è bene che anche tu abbia una tua vita lavorativa, un tuo spazio di azione. Poi vi ritroverete la sera, a casa, per quello spazio tutto vostro.
  3. Lavoro è vita: dirò una cosa che può essere impopolare. Parlando con amiche che non lavorano, ho sempre la sensazione che vivano un po’ fuori dal mondo, come se fossero in una bolla. Stare dietro alle novità tecnologiche, al mercato che cambia, incontrare persone di ogni genere e non solo le mamme del parchetto, impegnare la testa per lavorare come dipendente o come imprenditrice, insomma tutto questo ti fa rimanere viva nel qui ed ora.
  4. Lavoro è distrazione: quando ci sono problemi a casa lavorare è un toccasana perché in quelle ore di impegno non puoi crogiolarti nei pensieri né arrovellarti il cervello nella speranza di trovare soluzioni che, invece, sono sempre più lontane. Ma anche prenderti una pausa da pappe e pannolini e tra qualche anno da compiti e crisi adolescenziali non è male…
  5. Lavoro è qualità della vita più alta: dover sempre rinunciare a tutto è frustrante e logora anche i rapporti più solidi. Una vita di rinunce non l’augurerei a nessuno. Poterti concedere un regalino, un weekend, una pizza con la famiglia è una coccola per tutti. Se non lavori è facile che molti extra debbano essere eliminati. Certo, si sopravvive lo stesso, ma vivere e sopravvivere non sono sinonimi.
  6. Lavoro è un modello per i figli: una mamma che lavora, che è soddisfatta di se stessa, che ha messo a frutto i propri studi è un esempio per i figli. Si può essere degli esempi per i figli in ogni caso, ma la soddisfazione che deriva dal lavoro fa sì che

 

Come avrai capito, i motivi per non lasciare il lavoro sono provocazioni, che hanno l’obiettivo di farti riflettere a fondo sulla decisione che vorresti prendere e che oggi ti appare così sensata. Forse non hai ancora provato a guardare da un altro punto di vista il problema. Forse c’è un modo per trasformare quel lavoro, per sostituirlo con qualcosa di più consono al tuo nuovo ruolo di mamma. Se hai chiesto il part-time e non te l’hanno concesso, se non ci sono soluzioni interne all’azienda che ti soddisfano, guardati intorno e soprattutto guarda dentro di te. È il momento, forse, per dare voce a quella passione che hai sempre avuto, a quel sogno nel cassetto che tieni segreto da così tanti anni. Non lavorerai meno, non sarà facile, ma se lo ami il tuo lavoro può trasformarti in Wonder Woman.

Pensaci bene prima di lasciar perdere tutto. Oggi potrebbere essere la strada più semplice ma così ti metti fuori dai giochi.

In bocca al lupo!

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