Natale, downshifting ed energia

Natale è appena passato e la bellissima giornata trascorsa in famiglia mi ha fatto riflettere su priorità, vita quotidiana e scelte.
Non ho mai parlato di crisi in questo blog. Non l’ho voluto fare perché siamo bombardati da questa parola, perché ci è stato detto addirittura di non acquistare cibarie costose per Natale, perché le aziende la stanno usando come scusa per trattare ancora peggio i propri dipendenti, perché è uno spauracchio molto di moda. E tutto questo mi fa schifo.
Non discuto del fatto che questa crisi sia reale e presente e che presto ne sentiremo le conseguenze nelle nostre vite, ma credo, da inguaribile ottimista concreta, che dal peggio nasca il meglio.
Questo discorso vale ovviamente se stiamo parlando del superfluo e non dell’essenziale, ma non credete anche voi che tagliare cose materiali ci aiuti a riscoprire ciò che di vero e autentico avevamo messo nel cantuccio?

Downshiting, questa parola va tanto di moda ed è il succo del mio discorso. Rallentare. Osservare. Prendere il meglio. Riprendere in mano la nostra vita. Decidere. Cambiare. Smettere di lamentarci. Smettere di subire. Cambiare la propria vita.
La crisi è un cambiamento, è un terremoto che sta sconquassando il nostro sistema economico. Ma nella crisi c’è il germe del cambiamento, del futuro, dell’energia. Energia distruttrice. Energia. Spinta al cambiamento. Motivazione.
I valori veri. Gli affetti. Ecco ciò che conta. Certo, discorso da sognatrice, per molti. Ma ora non  mi interessa più. Il brusio intorno a me, che mi distoglie dal mio obiettivo, non lo sento più. Silenzio. Non sono una sognatrice. Tutto ciò che immagino è reale. E la crisi sarà il motore del cambiamento.

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