Metodi di insegnamento letto-scrittura

letto-scrittura
Credits: Anissat

 

Con l’iscrizione alla scuola primaria della mia bambina e con la partecipazione agli open-day organizzati dalle scuole a cui ho partecipato, ho capito di essere del tutto ignorante sul fronte della didattica. In più occasioni mi sono trovata a disagio, non potendo seguire il ragionamento delle insegnanti sui metodi di insegnamento della letto-scrittura – detto in soldoni, il metodo usato per insegnare ai bambini a leggere e scrivere.

Così mi sono documentata e ho imparato moltissime cose utili… Quanto è istruttivo essere genitori!

Metodi sintetici

Si parte dalla conoscenza mnemonica delle lettere per poi passare alle sillabe e alle parole. Di questi fanno parte:

  • Il metodo sillabico del MIALARET: usato principalmente con bambini con handicap o difficoltà di apprendimento, parte dall’associazione grafica-suono e procede con esercizi meccanici ripetuti.
  • Il metodo Montessori: la scrittura precede la lettura; il fonema è associato alla vista e al tatto.
  • Il metodo fonologico di Altiero Biagi: parte dall’individuazione dei fonemi – prima vocali e poi consonanti – per arrivare alla sostituzione di fonemi all’interno di parole per cambiarne il significato. Fonemi e grafemi vengono riconosciuti per confronto, rilevando somiglianze e differenze.

Metodi globali

Si inizia a leggere e scrivere memorizzando parole o frasi intere. Per scoperta spontanea, i bambini iniziano poi ad analizzare sillabe o lettere per comporre parole nuove. Si va dalla comprensione alla memorizzazione, per comprendere il codice con l’esperienza diretta.

I principali sono:

  • Il metodo ideo-visivo di Decroly: privilegia il senso della vista rispetto a quello dell’udito. Parte dall’esperienza di vita dei bambini per far memorizzare e leggere frasi. Con il tempo, rispettando il percorso del bambino, si passa al riconoscimento degli elementi semplici.
  • Il metodo naturale di Freinet: avvicina il bambino alla conoscenza del testo scritto in modo naturale, partendo dal bisogno di comunicare di ognuno. Usa tecniche quali la stampa con limografo e la tipografia.
  • Il metodo globale di Dottrens: la base è rappresentata da giochi che stimolano l’attenzione visiva. Poi si passa a semplici frasi basati sulla vita del bambino e si procede per scomposizione e ricomposizione delle frasi. È un approccio non metodico e spontaneo.
  • Il metodo globale di Mialaret: vengono coinvolti tutti i sensi, la lettura non avviene solo attraverso la memorizzazione ma parte dalla comprensione. Poi, per sintesi, si giunge all’apprendimento di sillabe e lettere.
  • Il metodo globale di Jadoulle: in prima battuta, lettura di frasi inerenti la vita comune, il calcolo e il calendario. Passaggio successivo allo studio sistematico di sillabe e lettere, a partire da una data precisa e stabilita a priori per tutti i bambini.

Metodi analitico-sintetici

Rappresentano una sistematizzazione dei metodi globali, con il passaggio immediato dalla presentazione delle frasi alla semplificazione fino alla lettera. L’apprendimento avviene attraverso esercizi sistematici.

  • Il metodo naturale di Gabrielli e Mazza: attraverso l’allenamento della mano e giochi con figurine si stimola la comunicazione vocale e il disegno. Poi si studiano le vocali, con cartelli e associazione di emozioni ad ognuna di esse, poi si passa alle consonanti e infine alle sillabe.
  • Il metodo Deva: 48 schede, sulle quali si lavora in singolo e in gruppo, che portano il bambino, attraverso la scomposizione materiale della parola, a imparare la parola, la sillaba e la lettera.
  • Il metodo fonematico di Germano: si parte dalla presentazioni di parole fonematiche, composte da sillabe, e parallelamente si studiano le prime lettere. Poi si passa a comporre parole con fonemi proposti dai compagni, per arrivare a leggere e scrivere parole usando le lettere e non le sillabe.

In Italia non esiste una normativa sul metodo da utilizzare alla scuola primaria per l’insegnamento della letto-scrittura. Piena libertà è lasciata agli insegnanti e alle scuole. Lo Stato detta, con i programmi, gli obiettivi ai quali poi ogni singolo insegnante arriverà con i metodi che ritiene più opportuni.

Da ciò deriva questa diversità nei metodi applicati. Ognuno dei metodi elencati ha dei pro e dei contro, che non li rendono perfetti.

Io ho deciso di fidarmi della scuola che ho scelto, visto che non ho le competenze necessarie per valutare i metodi stessi. Mi rendo conto che in 25 anni è cambiato il mondo – e quindi che il metodo analitico con cui ho imparato io a leggere e scrivere potrebbe essere superato da altri metodi altrettanto validi. Vi saprò dire nel corso del prossimo anno. Per ora mi sono limitata ad informarmi per evitare di scegliere al buio.

 

 

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