Mamma, la persona che dona la vita, che nutre e cresce, che rinfranca e sostiene, che lava e stira, che c’è, sempre.
Esserci significa che un figlio, in qualsiasi situazione si trovi, sa che la sua mamma sarà con lui, pronta a sacrificare la propria vita per lui. A questo siamo state abituate da secoli di cultura maschilista. Il sacrificio è ciò che si associa alla maternità. Quante volte sentiamo dire che “quei genitori hanno rinunciato a tutto per i propri figli” oppure “quanti sacrifici per crescere i bambini”.
Essere madre è una grandissima responsabilità: i bambini respirano abitudini, comportamenti, relazioni e parole. L’ambiente in cui crescono influenza le loro scelte future e le persone che saranno domani. Credo che in molte concordiamo sul fatto che il sacrificio non sia la prima parola che associamo a cosa speriamo per i nostri figli adulti. Felicità, sintonia con se stesse, amore, ecco ciò che auguro alle mie figlie domani.
La felicità è un’attitudine che si apprende, solo la pratica. Un modello di felicità deve quindi essere la famiglia. Non sto parlando di quella felicità superficiale, costituita da weekend a sciare e vacanze esotiche, con famiglie che nascondono crepe e insoddisfazione sotto il tappeto del benessere. Parlo di una felicità interiore, profonda, che fa dire ad ognuno che quella è la situazione in cui vorrebbero trovarsi, sempre. La felicità che ti fa lottare per lei, che ti fa stravolgere i piani se sparisce, che ti fa scendere a compromessi per ristabilirla. Possiamo solo farci portavoce di questa felicità, praticandola ogni giorno. Le emozioni sono importanti, più del conto in banca, più delle seccature lavorative e i casini quotidiani. Le emozioni ci rimettono in sintonia con noi stessi e vanno ascoltate, comprese, assimilate. Altrimenti rischiamo di buttare via l’esistenza, correndo come disperati e perdendo la componente umana, con il suo spessore e il bagaglio di vita che ci dona.
Quindi no, la mamma non è tutte le cose che ci sono scritte all’inizio di questo post. La mamma è una donna che con le sue emozioni non risolte, le sue scelte e il suo esempio, influenzerà la direzione delle vite dei figli. E che ha “l’obbligo” di non dimenticarsi di se stessa, neanche quando le sembra impossibile staccarsi anche solo per 10 minuti dai suoi bambini. Una mamma felice e in pace con se stessa può donare molto di più ad un figlio, anche se ciò implica prendersi degli spazi che la portano a volte lontano dai bimbi, rispetto a chi c’è sempre, ma affronta tutto come un enorme sacrificio.
Disclaimer: questa riflessione è stata scritta scoltando il rumore del mare, un venerdì di marzo, da una mamma che per 5 giorni ha scelto di allontanarsi dalla propria famiglia e si è rifugiata a 600 km da casa, con il mare in mezzo, perché sentiva il bisogno di farlo. Le sue bambine sono sopravvissute.
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