Isola di Culuccia, angolo di paradiso da scoprire in Sardegna

Il vento tra i ginepri, il mare sulle rocce, onda dopo onda. Mare e vento, per millenni, su un punto di terra circondato dall’acqua. Davanti ai miei occhi c’è la magia del tempo che modella una terra, tenendola sospesa in uno spazio fuori dal tempo. Io, la mia famiglia e il punto più alto dell’Isola di Culuccia, la mia Sardegna, intorno.

Alla scoperta dell’Isola di Culuccia

Siamo in Gallura, sulla costa che collega Santa Teresa di Gallura e Palau. È metà agosto e le spiagge affollate puntellano tutta la zona, ma una volta varcato il cancello che divide l’Isola di Culuccia dal resto del mondo, ci troviamo immersi nella quiete. A bordo di un fuoristrada abbiamo percorso le strade battute che percorrono l’isola, ri-tracciate seguendo le foto aeree della seconda guerra mondiale. A guidarci e raccontarci l’Isola di Culuccia che sarà è Valeria, entusiasta portavoce di questo progetto, che guida il fuoristrada con nonchalance e ha negli occhi lo stesso luccichio che ho io quando sono qui, in Sardegna.

Ma forse, presa dall’enfasi di raccontarvi della magia di questo luogo, sto dimenticando di parlarvi dell’idea che il proprietario dell’isola ha per questo territorio: è un progetto meravigliosamente folle di riqualificazione e trasformazione sostenibile con cui si vuole far tornare agli antichi splendori quest’area, rendendola attraente per persone attente e rispettose dei luoghi che visitano – no, non mi piace chiamarli “turisti”.

L’Azienda Agricola Culuccia e il progetto

L’Azienda Agricola Culuccia produrrà vermentino da uve coltivate nelle due vigne a tre passi dal mare, gin con le bacche di ginepro selvatico che so che mi sognerò quest’inverno, ostriche allevate alla peschiera dell’isola e poi ancora miele, olio e altre delizie.

A breve torneranno sull’isola gli asinelli e poi le mucche e in nessun modo verranno alterate la natura e il panorama. Niente cemento, ma solo la possibilità per tutti di ritornare a godere di un luogo che dopo la morte di Ziu Agnuleddu (leggete la sua storia, è pura leggenda gallurese) era andato perduto.

Ho potuto godere dell’Isola di Culuccia per un giorno… e me ne sono innamorata. Quindi vi lascio con le parole di chi sta immaginando e realizzando qualcosa che più che un progetto imprenditoriale è il sogno di un bambino:

«La Gallura è un territorio meraviglioso. E mi piacerebbe creare un posto unico per i giovani del futuro, quelli che sapranno apprezzare un turismo sostenibile, immerso nella natura, fatto di prodotti della terra, di sport e di cultura».

Marco Boglione

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