Oggi avrei voluto scrivere di lifestyle, di esperienze che rendono la mia vita piacevole e me felice di viverla ogni giorno. Insomma, avrei voluto scrivere di futilità. Ma poi mi sono imbattuta in un video, di Amnesty Polonia, che mi ha fatto cambiare i piani. Non solo perché, dopo aver visto il video, qualunque altro argomento mi pare insulso, ma anche perché mi ha fatto riflettere sul pregiudizio.
#LookBeyondBorders, questo il nome del progetto, si basa sulla teoria psicologica secondo la quale guardare negli occhi un’altra persona per quattro minuti può aiutare a capire qualcosa di lei più di qualsiasi altra cosa. A guardarsi negli occhi, per 4 minuti, sono stati rifugiati e cittadini europei.
Osservandoli negli occhi, il dolore mi è arrivato come un’onda dalla Siria e dagli altri Paesi da cui queste persone sono fuggite. La seconda onda che si è infranta è quella delle resistenze, che se presenti all’inizio, col passare dei secondi si scioglievano sotto lo sguardo dell’altro. E infine le lacrime, che sgorgavano dagli occhi delle persone, lacrime di compassione (cum-pathos) che si mescolavano a lacrime di dolore. “La vita può essere molto bella, a volte, ma anche meno bella, altre volte”. La rassegnazione al proprio destino, la fiducia nel prossimo, la voglia di romperle, queste barriere, che sono tra i Paesi e non tra le Persone.
C’è chi di queste tematiche si occupa ogni giorno, c’è chi studia la geopolitica e chi si impegna nei programmi di sostegno internazionale. Io di tutto ciò non so niente. Vedo solo gente che si indigna per scemenze, gente che venderebbe suo figlio per 15 minuti di celebrità, gente che si volta dall’altra parte. E poi mi imbatto in Persone. E non posso fare a meno di piangere, davanti a quegli occhi, che si riconoscono uguali e si sostengono, davanti a quelle bimbe che iniziano a giocare come se tutto il mondo, con le proprie brutture, non esistesse. Questa è Speranza nel domani, ma anche in un oggi in cui il pregiudizio non abbia la meglio.
Guardiamoci negli occhi gli uni con gli altri e ci riconosceremo.
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