Di grandi sogni e gabbie dorate

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Se c’è una cosa che ho capito benissimo in questi anni di età adulta è che le linee rette nella vita non esistono. Nulla di quello che mi aspettavo sarebbe accaduto si è avverato e mi trovo ad vivere situazioni che ritenevo distantissime da me e dalle prospettive del mio futuro. L’incognita c’è sempre e in genere è quella che prevale sulle certezze.

Se penso alle vite delle persone che sono venute prima di me, mi rendo conto che per loro era granitico il fatto che quel lavoro scelto dopo la laurea sarebbe rimasto fino alla pensione, che la persona che avevano scelto come compagna di vita sarebbe stata la prima cosa che avrebbero visto al risveglio fino alla morte di uno dei due. E così tanti altri elementi che rendevano le loro vite rassicuranti. Rassicuranti sì, ma claustrofobiche per chi faceva un errore, per chi non aveva le idee così chiare, per chi voleva fermarsi a guardare il panorama.

Per tanti le certezze sono quella zona di comfort da difendere dagli imprevisti e alla quale dedicare l’intera esistenza. Poi ci siamo noi. Quelli che vivono sul filo, quelli per cui l’adrenalina è vita, che guardano sempre avanti, a cui non basta mai, che non si accontentano di quello che sono e di ciò che hanno costruito, che hanno il coraggio e la follia di cambiare idea. Siamo quelli che rischiano, in nome di un ideale, di mandare tutto in pezzi. Siamo quelli che rincorrono un sogno a costo di perdere persone e posizioni. Siamo quelli a cui le linee rette non piacciono, che preferiscono la mulattiera di campagna, che quando la imbocchi non sai se arriverai a destinazione ma sai per certo che il viaggio sarà da togliere il fiato.

Per tanti noi siamo quelli che “nella vita non arriveranno mai”. Siamo quelli che si nutrono di grandi passioni e che mettono il cuore davanti a tutto il resto. Siamo quelli che, anche se fingono di essere maturi e responsabili, nel profondo hanno ancora quella bimba che da grande voleva fare la giornalista. Siamo quelli che sono talmente folli da lasciare il certo per l’incerto, ma che se guardano indietro vedono tanto sudore, tante lacrime, tanti scintillanti glitter e una persona che ogni giorno ha costruito una se stessa migliore e più simile a quella bambina.

A volte mi sembra di correre in cerchio, ma poi mi accorgo che ho solo seguito il mio cuore. E non importa dove arriverò. Ho la fortuna di crederci ancora, finché non avrò la certezza che questo pezzo di strada fosse davvero quello che volevo percorrere. Altrimenti cambierò strada, ancora una volta.

Perché le gabbie non fanno per noi, anche se sono dorate.

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