E tu, sei figo?

Quanto avremmo voluto essere quelli “popolari”, i fighi, tenuti in considerazione e un po’ invidiati da tutti gli sfigati che popolavano la nostra scuola superiore e di cui invece continuavamo imperterriti a far parte?

Ti svelo un segreto, invecchiando per alcuni non cambia niente! Continuiamo a cercare di piacere agli altri, ricevendo in cambio anche qualche successo in più di allora, qualche gratificazione al nostro palpitante ego, richieste di uscire, magari qualche appuntamento (per chi di noi è libero o in cerca d’amore), uscite anche divertenti, occhiate di apprezzamento e battutine a doppio senso.

Quei ragazzini insicuri, però, non esistono più. Deo gratias, aggiungerei. Ma sembra non sia cambiato nulla perché non ci rendiamo conto di meritare di meglio, vivendo in funzione di ciò che piace agli altri.

E noi? Dove siamo? Come facciamo a non ricordarci il nostro cuore che accelera i battiti a strimpellare i Queen? Dov’è finito il ricordo del piacere enorme di una serata a parlare di filosofia, bevendo vino rosso sdraiati sui cuscini buttati per terra? Come abbiamo fatto a non dare importanza alla sensazione adrenalinica e liberatoria di una discesa con gli sci, con il fiato tagliato dall’aria gelida di una giornata invernale? Come possiamo ogni giorno, mettere in un cassetto il nostro amore per la pittura, anche se era quello che avremmo voluto fare “da grandi”?

Noi ci meritiamo di essere noi stessi, di fare ciò che ci fa stare bene, di investire nei nostri sogni. Non possiamo più rimandare, stando nel rumore per evitare di ascoltarci, perché

La vita è adesso 
Nell’aria tenera di un dopocena 
E musi di bambini 
Contro i vetri 
E i prati che si lisciano come gattini 
E stelle che si appicciano ai lampioni 
Milioni 
Mentre ti chiederai 
Dove sei tu

Finalmente, da adulti possiamo rompere la barriera del “cosa penseranno gli altri?” ed essere noi stessi. Nessuna maschera, se non vi piacciamo potete passare oltre, scuotendo la testa quanto vi pare. Non ci struccheremo, non toglieremo un cappello che amiamo per essere accettati.
Già, ci meritiamo anche di stare in mezzo a chi è come noi, a chi apprezza le nostre piccole follie e ci ama così, per quello che siamo e per quello che non siamo, nonostante. Essere noi stessi, con luci e ombre, paure e slanci infantili, non può che attirare persone simili, complesse, irrisolte, mutevoli, in continua evoluzione come ci sentiamo noi.
Ed è bellissimo potersi permettere un pomeriggio di risate come a 15 anni, divertirsi con la cosa più stupida che hai mai pensato di fare, insieme, ma anche di chiudere tutti fuori dalla porta per perdersi in quel dirupo dentro di noi che ogni tanto ha bisogno di essere esplorato.
Possiamo farlo, dobbiamo farlo, per noi stessi prima di tutto.

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