Crescere figlie femmine: rimanere in contatto

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Crescere figlie femmine è per me estremamente più semplice che se mi fosse toccato in sorte di allevare figli maschi. Posso rivedere le loro tappe di crescita nelle mie, posso riconoscere uno sguardo e ricordare come mi sentivo alla loro età. Il limite del mio approccio così soggettivo è che vivo tutto da figlia, oltre che da madre, non tenendo conto che Sofia e Cecilia sono due persone molto diverse da me. Mi accorgo che più crescono e più c’è bisogno di impegno per mantenere quel filo di contatto che mi permette di continuare a conoscere le mie figlie.

Crescere figlie femmine è essere sempre e di continuo con le orecchie tese, pronte a cogliere una frase o un tono un po’ diverso. Già, cambiano così in fretta che i loro gusti e le loro attitudini sono in continuo mutamento. Più vado avanti e più penso che sia fondamentale continuare a conoscere le proprie figlie, non solo per come appaiono ai nostri occhi, ma nel profondo. Via i preconcetti, via i “Sofia è x, Cecilia è y” e largo alle chiacchiere, finché me le concederanno. Non sono qui per giudicare i loro gusti, ma per accettarli, anche se a me paiono strani e lontani. Il mio ruolo consiste nel non permettere che un muro di silenzio si frapponga tra noi.

Una delle cose che faccio spesso è, in un negozio di abbigliamento tipo Zara, portarle nella zona destinata alla moda bambine e chiedere loro “cosa sceglieresti?”. Iniziano a girare tra gli scaffali, è uno dei nostri giochi, e io le osservo crescere e cambiare nell’aspetto esteriore così come interiormente: se all’inizio era tutto uno strass e una gonna di tulle, ora le mie bimbe stanno evolvendo verso uno stile che le rappresenta, che tira fuori parti del loro carattere.

La stessa cosa con la musica: facciamo zapping in macchina, oppure a casa propongo loro generi diversi con Spotify. Anche i gusti musicali si raffinano e io osservo estasiata questi cambiamenti superficiali che però rappresentano solo l’esterno di ciò che sta avvenendo nel loro cuore e nella loro testa.

Crescere figlie femmine è un compito complesso, tuttavia credo di aver trovato la strada, la mia strada, per esserci e non perderle di vista almeno per il momento: imparare a conoscerle, in ogni nuovo aspetto che si manifesta. Ascoltare le chiacchiere tra amiche in macchina, prestare attenzione alle risposte che danno e alle opinioni che esprimono, essere a volte passiva osservatrice per arrivare a non chiedermi, tra qualche anno, “chi è questa ragazzina che gira per casa?”. Questo, per ora, è l’ingresso ente base della mia ricetta.

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