Parigi, storia di un Amore infinito

Viaggio a ParigiAvevo 15 anni, ero su un aereo non troppo convinta, verso Parigi e il regalo che mia nonna aveva fatto a mio papà per i suoi 50 anni. Io, il mio walkman nelle orecchie e Thunder degli East 17 in loop. Avevo lasciato a casa il mio fidanzato, con cui di lì a pochi mesi avrei fatto l’amore per la prima volta, e quel weekend era una seccatura nei miei piani perché avrebbe significato non vederlo per due settimane.

L’arrivo a Parigi, con un precoce allarme bomba in un momento internazionale di apparente calma – le Torri Gemelle svettavano ancora ignare del proprio destino sullo skyline newyorkese – sembrava confermare i più sinistri presagi.

La lingua musicale dei suoi affascinanti abitanti, le viuzze pittoresche e il cielo di marzo con le sue nuvole veloci, il Lungo Senna con le bancarelle, il giovane caos serale del Quartier Latin, il fascino decadente di Pigalle, la maestosità de Le Tuilleries, la severità di Place des Vosges. Un susseguirsi di emozioni, un tuffo in mondi diversi e complementari, un crescendo di passione nei confronti di una meta considerata da me, fino a quel momento, una delle tante città turistiche del mondo.

Ma l’accelerazione del battito, con quella voglia irrefrenabile di fare l’amore con Parigi, ancora non era arrivata. Ricordo la luce, gli spazi enormi, il bianco che faceva da contorno alle tele. Il Musée d’Orsay mi si donava, sorprendente scoperta di un’arte che non mi avrebbe più abbandonata. Sarebbe diventato il mio posto nel mondo, il rifugio in cui riposare il cuore, il luogo da riscoprire anni dopo, da sola, assaporandone ogni angolino, con calma, come se quell’orologio enorme smettesse di correre.

Parigi mi è entrata sotto la pelle.

Parigi è stata teatro di un romantico pomeriggio d’amore in un fresco settembre all’ombra della Tour Eiffel, di un viaggio solitario in cui ho ritrovato tra le stradine del Marais i pezzi di me stessa e progettato il mio futuro.

Parigi è stata il primo weekend insieme al mio futuro marito, nel più classico dei viaggi romantici.

Parigi è stata ciò che sarebbe potuto essere e non è stato. È la città che avevo scelto per il mio Erasmus, annullato in nome di quell’amore che mi avrebbe cambiato la vita.

Parigi è amore, bellezza, libertà

E queste sono le armi per combattere l’orrore, le uniche cose per le quali valga la pena vivere. È la fierezza dei suoi abitanti, che non si perdono d’animo, che non smettono di viverla e amarla.

Parigi è il luogo dei sogni della mia bambina, che sta per diventare realtà.

Di Parigi, se la ami, non puoi più fare a meno. So che è stata tanto per me, so che sarà ancora molto. C’è questa calamita, che posso fingere di ignorare, che mi attira verso di lei, sirena lontana e ammaliante che mi sussurra che tutto è possibile, che sì, anche quel desiderio che non riesco neanche a pronunciare nella mia mente è possibile. Chissà, bambina mia, se anche per te Parigi sarà tutto questo.

Parigi è il sogno di ciò che potrebbe essere.

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