Il Progetto Ninfea: ogni mamma può aiutare la ricerca!

Quando il web aiuta la ricerca e cosa può fare una mamma nel suo piccolo.
Ecco il significato di questo post!
Ho avuto modo di conoscere il Progetto Ninfea durante la mia prima gravidanza. E’ una di quelle iniziative che, nonostante la crisi e la mancanza di fondi, fornisce un supporto alla ricerca sanitaria.
Il Progetto si articola in diversi questionari online, a cui possono partecipare le future mamme e che ha un obiettivo ambizioso. Facciamoci raccontare meglio di cosa si tratta da Olga Sassu, psicologa psicoterapeuta e responsabile del reclutamento NINFEA dal 2005, che si è gentilmente prestata a darci un po’ di informazioni.
In che cosa consiste il Progetto Ninfea?

Il progetto è uno studio di coorte di nuovi nati, che si propone di raccogliere informazioni sulle esposizioni che si verificano durante il periodo fetale e i primi anni di vita per valutare l’associazione tra queste esposizioni precoci e l’insorgenza di malattie e problemi di salute durante l’infanzia, l’adolescenza e la vita adulta, come ad esempio il basso peso alla nascita o l’obesità e l’asma. Ti lascio il link di un articolo divulgativo apparso in autunno sul Time, che descrive proprio l’importanza di studi simili (http://www.time.com/time/health/article/0,8599,2020815,00.html).
Quando è nato e perchè?
Lo studio è nato nel 2005. Abbiamo cominciato nella città di Torino per capire se era fattibile. Poi, dopo la partecipazione delle prime 500 donne, abbiamo cominciato ad estenderlo in altre aree in Italia e a divulgare l’esistenza dello studio sul web. Abbiamo proceduto a piccoli passi. Nel 2009 abbiamo anche cominciato a raccogliere campioni biologici. Nel 2010 la Toscana è diventata parte attiva nel progetto. L’idea era di costituire una grande coorte italiana di nuovi nati e stiamo andando nella direzione giusta

Da dove è nata l’idea?

Incredibile a dirsi per gli addetti ai lavori, ma l’idea è nata proprio ad un congresso. Nel 2003 a Toledo si parlava di quanto fosse importante costituire delle coorti di nuovi nati in Europa e l’Italia non era molto rappresentata. Si cominciava anche a parlare, in tutt’altro campo, della possibilità di condurre questionari on-line. Così abbiamo messo insieme le due cose e sviluppato le idee.  Abbiamo pensato che si potesse provare anche a reclutare via internet e che, con questo sistema, forse era possibile costituire una coorte di nuovi nati in Italia anche senza grossi finanziamenti.
La scelta di associare il nome di un fiore acquatico ad un progetto scientifico è particolare. Come mai è stato chiamato in questo modo?
Il nome NINFEA è un acronimo e sta per Nascita e INfanzia:  gli Effetti dell’Ambiente.
Abbiamo anche trovato bello associare al nostro studio sulla gravidanza, un fiore acquatico, proprio perchè l’acqua rappresenta l’archetipo dell’“essere madre”.
Chi può partecipare?
Tutte le donne che siano in gravidanza.
Come si aderisce?
Si va sul sito di Progetto Ninfea , ci si registra e si può immediatamente compilare il primo questionario.
Quanto tempo porta via a chi decide di partecipare?
La compilazione di ciascun questionario richiede circa una mezzoretta. Ce ne sono 3. Nel primo, che si compila durante la gravidanza,  ci sono domande sullo stile di vita della mamma, come ad esempio la sua alimentazione, se fuma, se sta prendendo dei farmaci. Il secondo questionario, quando il bambino raggiunge i 6 mesi, ha più domande attinenti al parto e ai primi mesi di vita del bimbo ed infine il terzo, quando raggiunge i 18 mesi di età, è più centrato sull’andamento della crescita del bambino. Poi, ogni due anni, si propongono questionari molto brevi per seguire per valutare come sta il bambino o avere ulteriori informazioni sulle esposizioni. Tra l’altro la mamma non deve ricordarsi delle scadenze per la compilazione dei questionari, ma sarà avvertita attraverso una mail o una telefonata, ben consapevoli che dopo il 18 mese di età sarà troppo impegnata a rincorrere il proprio bimbo.
Per le mamme che non vivono a Torino, è possibile partecipare? Se non lo è, sei a conoscenza di altri progetti similari promossi in Italia?
Il progetto NINFEA è rivolto alle future mamme che vivono in Italia. Infatti stiamo collaborando anche con ospedali e consultori della Regione Piemonte e Regione Toscana.
Sempre per questo motivo, lo studio è anche pubblicizzato su siti istituzionali e non istituzionali come ad esempio i siti dei grandi ospedali torinesi e toscani o i forum o blog dedicati alla gravidanza.
Perchè, secondo te, una mamma dovrebbe prendere parte a quest’iniziativa?
Questo tipo di studi permette di creare dei grossi database che serviranno a migliorare le conoscenze mediche sulle cause dei problemi legati alla gravidanza, al periodo neonatale e alla prima infanzia,  per poi produrre delle linee guida per migliorare la salute delle donne in gravidanza e dei loro bambini.
Proprio per questo il progetto NINFEA partecipa attivamente al progetto internazionale CHICOS, che ha lo scopo di coordinare  studi simili a livello europeo.
A tutte le mamme che hanno un blog lancio la proposta di inserire il badge di Progetto Ninfea sul proprio blog. Io l’ho fatto!
Per informazioni, il sito Progetto Ninfea e la pagina dei contatti.
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