Crescere bambine ribelli

Non ero una bambina ribelle, ma ho sempre avuto le idee chiare sulla necessità di essere indipendente e responsabile delle mie scelte. Ho avuto l’opportunità di scegliere il percorso formativo, i fidanzati, gli amici, il lavoro. E quando qualcosa non mi è stato bene, ho chiuso la porta e me ne sono andata. Non avrei accettato violenze, perché non sarei mai arrivata a concedere a una persona di farmi del male. Mi voglio troppo bene per lasciare che qualcuno mi calpesti, che si tratti di lavoro o di amore. E quindi, guardandomi indietro, forse posso dire che sì, sono stata e sono una bambina ribelle.

Sto insegnando, con l’esempio e le parole, anche alle mie figlie che essere indipendenti è la chiave per essere responsabili per se stesse e poter decidere, in qualunque momento, quale direzione dare alla propria vita. Dobbiamo essere coraggiose, noi donne, perché andarsene costa fatica interiore, perché dobbiamo dimostrare in ogni momento che ciò che ci siamo guadagnate ce lo meritiamo, perché avere le tette è un valido motivo, per alcuni, per prenderci meno sul serio di quanto non si faccia con un uomo. Ma è anche vero che, a saperlo usare, il nostro corpo è anche un grande plus.

Esempio e parole, ma anche l’ambiente in cui crescono, fatto di stimoli continui, permette ai nostri figli di essere bambine ribelli, che siano maschi o femmine.

Così, via libera ai libri che sgomberano il campo dai pregiudizi principeschi e alle serie tv che mostrano donne toste. Nell’ultimo periodo stiamo vivendo “bombardate” da esempi di donne che, nel loro piccolo, hanno scelto la strada dell’indipendenza e della ribellione, grazie a Netflix e a “Storie della buonanotte per bambine ribelli”.

Serie tv Netflix con donne e bambine ribelli

Una serie di sfortunati eventi

Lei è Violet Baudelaire, la sorella maggiore, ed è una ragazza determinata e intelligente che sa cavarsela e salva in più circostanze i fratelli. Collabora, è lucida e decisa. La serie è imperdibile non solo per il tratteggio dei personaggi ma anche per la dialettica e l’ironia sottile e noir che la caratterizza. È uno di quei contenuti che mi fa dire che la tv è una bella esperienza per i bambini.

Project MC2

Non è la prima volta che ne parlo. Ti aspetti la classica serie teen con le ragazze oche che fanno a gara a chi sfoggia la gonna più corta e invece ti trovi catapultata in un mondo di ragazze alla moda e al tempo stesso piene di carattere, ognuna diversa, consapevoli e intelligenti spie. Una serie che le mie figlie non smettono mai di guardare e io con loro.

Storie della buonanotte per bambine ribelli

È uscito in Italia una settimana fa ed è il libro che ogni sera accompagna la messa a nanna delle mie bambine. Le autrici sono due bambine ribelli che hanno inseguito il loro sogno di start up fino a San Francisco – sono le fondatrici di Timbuktu – e hanno deciso di raccogliere le 100 biografie di donne ribelli, che hanno preso in mano la propria vita, semza aspettare il principe azzurro. Ogni sera mi scopro a emozionarmi insieme alle mie figlie, davanti alla potenza della forza di volontà, della determinazione, della voglia di creare o di aiutare gli altri, davanti alla potenza delle donne, insomma.

 

L’augurio che mi faccio è quello di riuscire nell’intento di insegnare alle mie figlie ad amarsi e stimarsi, in modo che abbiano la forza per andarsene, quando farlo è la via verso la propria felicità. Per farlo avranno bisogno di strumenti, emotivi ed economici, che solo l’istruzione può offrire loro, ma anche della fiducia in se stesse, che viene dall’amore dei propri genitori e dagli esempi a cui sono esposte. Avanti così, io credo che se lavoriamo in questa direzione, mamme e papà, siamo sulla strada giusta.

 

 

 

 

 

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